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Gli autori, di eterogenea formazione - Zoé Bernabéu proviene dalla danza contemporanea e Lorenzo Covello dal circo e dal teatro - portano in scena un linguaggio aperto alla commistione tra discipline, delineando un altrove nel quale parola, danza, canto, creano un generoso spazio di condivisione e scambio con lo spettatore.
Un po’ di più è una lotta costante contro la gravità, una ricerca continua sull’equilibrio e la contaminazione data dall’incontro con l’altro. I pezzi di una sedia disseminati sulla scena tracciano un percorso. Una danza che esplode in un minimo spazio vitale vaticina l’imminente cambiamento. Due personaggi si trovano così immersi in un viaggio alla scoperta di sé e dell’altro attraverso una quotidianità densa e straordinaria fatta dai loro corpi, dai loro gesti e parole. Parole che diventano carne, danza che diventa racconto.
Al centro del palco, un tavolo in equilibrio su un solo asse. Il suo oscillare scandisce le loro incertezze e le loro fragilità. Diventa terreno delle loro battaglie e della ricerca di una continua rinascita.
Un po' di più
Luogo
Nutrire di bellezza lo sguardo la programmazione di danza contemporanea a cura di Sosta Palmizi
ROMA (RM)
ROMA (RM)
Quando
11/04/2021
Orario
h 21
Compagnia
di e con Zoé Bernabéu e Lorenzo Covello
Genere
Moderno/Contemporaneo
Un po' di più –
L’Associazione Sosta Palmizi, domenica 11 aprile alle ore 21.00 in streaming sulla piattaforma Sonar, presenterà un incisivo duetto creato e interpretato da Zoé Bernabéu e Lorenzo Covello, produzione MUXARTE/PINDOC vincitore di numerosi premi e riconoscimenti.Gli autori, di eterogenea formazione - Zoé Bernabéu proviene dalla danza contemporanea e Lorenzo Covello dal circo e dal teatro - portano in scena un linguaggio aperto alla commistione tra discipline, delineando un altrove nel quale parola, danza, canto, creano un generoso spazio di condivisione e scambio con lo spettatore.
Un po’ di più è una lotta costante contro la gravità, una ricerca continua sull’equilibrio e la contaminazione data dall’incontro con l’altro. I pezzi di una sedia disseminati sulla scena tracciano un percorso. Una danza che esplode in un minimo spazio vitale vaticina l’imminente cambiamento. Due personaggi si trovano così immersi in un viaggio alla scoperta di sé e dell’altro attraverso una quotidianità densa e straordinaria fatta dai loro corpi, dai loro gesti e parole. Parole che diventano carne, danza che diventa racconto.
Al centro del palco, un tavolo in equilibrio su un solo asse. Il suo oscillare scandisce le loro incertezze e le loro fragilità. Diventa terreno delle loro battaglie e della ricerca di una continua rinascita.
