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Duo d'Eden e Grosse Fughe

Spettacoli
Luogo
Teatro Ariosto - Reggio Parma Festival
Reggio Emilia (RE)
Quando
16/12/2023
Orario
19.00
Compagnia
MM Contemporary Dance Company
Genere
Moderno/Contemporaneo

Duo d'Eden e Grosse Fughe –

DUO D’EDEN
Coreografia di Maguy Marin


GROSSE FUGUE - Anteprima nazionale
Coreografia di Maguy Marin

DUO D’EDEN
coreografia e colonna sonora Maguy Marin
coreografia rimontata da Cathy Polo e Ennio Sammarco
costumi Montserrat Casanova
luci Alexandre Béneteaud
maestri ripetitori Paolo Lauri, Enrico Morelli
interpreti Emiliana Campo, Nicola Stasi
durata: 18 minuti
produzione MM Contemporary Dance Company
coproduzione: Fondazione I Teatri
prima mondiale Compagnie Maguy Marin: 12 dicembre 1986 - Angers
prima rappresentazione con MM Contemporary Dance Company: 21 ottobre 2020 - Teatro Sociale di Trento

“Due corpi, come nudi, avanzano in scena, si avvinghiano l’uno all’altro e non si lasciano più. Un uomo e una donna con i corpi che si attirano e si aggrappano, congiunti l’uno all’altro fino a diventare indissolubili. Lei, una liana che si avvolge, si attorciglia. Lui che la tiene, la ritiene, la sostiene. C’è qualcosa di mitico nella loro danza, in questa fusione totale di due esseri che diventano uno per non separarsi più.

Eden è l’amore originale, quello dei tempi dell’innocenza. C’è anche qualcosa di crudo e di primitivo, in questo duo. L’immagine dei rumori delle cascate e di temporali che compongono il suono della danza.

Eden è una danza piena di forza e di bellezza, forse a causa di ciò che di naturale si sprigiona dal movimento della purezza e dalla precisione del gesto, dalle figure quasi plastiche, dalla potenza dei corpi. È da lì che sorge l’emozione. Da questa sobrietà che rivela l’essenziale. Se l’amore è una danza, è sicuramente Eden.”
Yasmine Tigoe

In Duo d’Eden due danzatori della MMCDC interpretano con stile e padronanza un pezzo di rara bellezza, originale, molto difficile e articolato, creato nel 1986 da Maguy Marin per la sua compagnia. Semplicemente un uomo e una donna, tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità, parrucca dai capelli lunghissimi per lei, avvinghiati l’un l’altro per tutta la durata del brano, con continue evoluzioni di lei sul corpo di lui. Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Un brano poetico e intenso.

- intervallo -

GROSSE FUGUE
ANTEPRIMA NAZIONALE
coreografia Maguy Marin
coreografia rimontata da Dorothée Delabie
musica Ludwig van Beethoven, Die Grosse Fuge, op.133
musica dal vivo eseguita dai Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento:  Marco Mandolini violino, Elisabetta Fornaresio violino, Roberto Mendolicchio viola, Elisabetta Branca violoncello
costumi Chantal Cloupet
luci Alexandre Béneteaud
maestro ripetitore Enrico Morelli
interpreti Emiliana Campo, Matilde Gherardi, Fabiana Lonardo, Alice Ruspaggiari
durata: 20 minuti
produzione MM Contemporary Dance Company
coproduzione Reggio Parma Festival, Festival Bolzano Danza/Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
prima mondiale Compagnie Maguy Marin: 2001 - Espace Jean Poperen - Meyzieu
anteprima nazionale con MM Contemporary Dance Company: 16 dicembre 2023 - Reggio Parma Festival - Teatro Ariosto, Reggio Emilia
prima nazionale con MM Contemporary Dance Company: luglio 2024 - Festival Bolzano Danza

Quattro donne e un celebre brano musicale come Die Grosse Fuge: la personale lettura di Maguy Marin dell’opera di Ludwig van Beethoven, considerata una pietra miliare del rapporto tra musica classica e danza contemporanea, si basa su un dialogo costante, intimo, tra danza e musica, su un profondo legame tra le due arti.

Realizzata nel 2001 per la C.ie Maguy Marin, viene riproposta in anteprima nazionale  per Reggio Parma Festival nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company, accompagnata dalla musica dal vivo eseguita dai solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nella versione per quartetto d’archi.

Dall’incontro tra le quattro donne e la musica prende forma una complessità tra la crescente forza vitale dell'essere femminile e lo stato di entusiasmo e disperazione di questa partitura. La danza diventa un’esplosione euforica di energia, dove le quattro interpreti, vestite di rosso, in un’alternanza quasi frenetica, saltano, corrono, si accasciano, si risollevano in un turbine vitale e frenetico. Una metafora della vita che diventa vortice e gara emozionante contro la morte, dove la vertigine della fine stessa ci porta a voler sempre correre all'impazzata senza fiato, a vivere ogni momento come se fosse l’ultimo istante. Un’opera travolgente e commovente, un momento di emozione pura.

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