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Il solipsismo pieno di umanità della Eva di Roberto Zappalà

> Oratorio per Eva di Zappalà a CANGO

Critica Spettacoli
Luogo
CANGO: La Democrazia del Corpo
Firenze (FI)
Quando
19/11/2023
Compagnia
Compagnia Zappalà Danza
Genere
Moderno/Contemporaneo
Gabriella Gori




È un solipsismo femminile e coreutico quello che riempie di sé Oratorio per Eva, il 'monologo' coreografico creato da Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò e  l'intervento artistico di Maud de la Purification, stupenda ballerina della Compagnia Zappalà Danza e interprete sopraffina di questo potente spettacolo.

Presentato nell'ambito della "Democrazia del Corpo", la rassegna diretta da Virgilio Sieni e ospitata a CANGO, Cantieri Goldonetta Firenze, Oratorio per Eva costituisce la seconda tappa del progetto Transiti Humanitatis, iniziato con Invenzioni a tre voci e proseguito con La Nona - dal caos il corpo e I am beautiful, che Zappalà ha realizzato negli ultimi anni. Un articolato progetto in cui il coreografo e regista siciliano sposta l'attenzione da tematiche civili e culturali - valga per tutti il riferimento al carismatico  A. Semo tutti devoti tutti? - a temi legati a quegli studia humanitatis che nella pratica scenica di Zappalà si traducono in studia corporis ponendo al centro il corpo e la sua loquace espressività.

In Oratorio per Eva i Transiti Humanitatis sono declinati al femminile e hanno nell'Eva biblica la figura cardine di un percorso conoscitivo intriso di umanità.  

Acclamato al festival ImPuls Tanz di Vienna in occasione della prima assoluta del dicembre 2014, Oratorio per Eva arriva ai Cantieri fiorentini ed è accolto da applausi e consensi per la sua originalità, la leggibilità del dettato e la qualità interpretativa che ne fanno uno spettacolo di alto profilo nel panorama della danza contemporanea attuale.

La scenografia ovattata e nebbiosa di Zappalà, attraversata da bagliori accecanti e avvolta da luci soffuse, accoglie nell'angolo di destra in fondo Eva/Maud in body color carne nel momento della creazione. Lei a poco a poco prende vita accompagnata da parole tratte da Il diario di Eva di Mark Twain, che lei stessa pronuncia, e dalle musiche originali di Giovanni Seminerio. In questa prima parte il floor work della protagonista è ipnotico e rende il corpo organico, vibrante e 'loquace' grazie ad una performance straordinaria. La forza e la grazia si alternano senza soluzione di continuità ed ecco che la danza si fa distonica e viscerale, mentre mani, braccia, gambe e piedi interagiscono con il busto che, a poco a poco, indirizza la  tentacolarità degli arti verso la conquista della posizione eretta.

Alta, fiera e seducente Eva/Maud avanza così verso il pubblico e, arrivata nell'angolo di sinistra, si benda gli occhi e recita frasi in piena consapevolezza di sé e del suo essere donna.

Inizia così la seconda parte con Lei che si toglie il body per indossare fuseaux e maglietta di un simbolico colore rosso, disegnati da Zappalà e realizzati da Debora Privitera, e il solipsismo del 'monologo' si traduce in una danza più fluida e sinusoidale per raffigurare un cammino di crescita doloroso eppure necessario. Il lirismo dei madrigali di Claudio Monteverdi accompagna l'eroina biblica e la sua bella danza non disdegna di accennare a passi accademici mettendo in luce l'eclettica formazione di una danzatrice contemporanea di grande talento.

Nell'epilogo otto «corpi in transito», presenze maschili di varie età selezionati da Zappalà in un laboratorio tenutosi a CANGO pochi giorni prima dello spettacolo, sono lo specchio di una società maschilista e rappresentano, nelle loro esternazioni, uomini incapaci di relazionarsi con la donna se non apostrofandola con titoli poco edificanti, eccetto un «mamma» ripetuto insistentemente da un bambino.

E mentre lei 'si difende' danzando,  loro restano immobili a guardarla impossibilitati a capire il prodigio che hanno davanti e a comprenderne il significato. Così, mentre le presenze maschili in transito si dileguano, magicamente lei torna nell'angolo destro pronta a rinascere mille volte per quel bambino e quel nome salvifico detto tante volte.

Oratorio per Eva è una creazione di grande impatto e un sentito omaggio alla figura femminile trasfigurata in un messaggio di grande umanità anche e soprattutto per l'uomo.     

 

 

               

 

 

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