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IL LAGO DEI CIGNI (Regia: Luigi MARTELLETTA)
di Luisanna Tuti
“Complimenti, è stato bellissimo. La mia bambina è entusiasta, ma sopratutto mio suocero è rimasto affascinato...”
“Ecco, vede quali sono le vere soddisfazioni che gratificano un autore” - afferma il regista Luigi Martelletta - “quello di soddisfare i gusti del nonno e della nipotina. Insomma tre generazioni che si ritrovano ad apprezzare uno spettacolo che da anni viene rappresentato in tutto il mondo, ma che forse a volte è stato esageratamente ricco e a volte troppo povero. Io ho girato tutto il mondo e ho assistito e danzato decine di rappresentazioni de “Il lago dei cigni”: alcuni belli, altri bellissimi, altri ancora modesti se non brutti. Ogni volta mi sono proposto che un giorno avrei voluto dirigerlo come lo sentivo nel mio animo: snello, vivace, senza manierismi o pantomime. Ho rispettato la tradizione inserendo tutto ciò che il balletto comprende: cigni, cignetti, principe, amici, danza spagnola, russa, passi a due, valzer. Desideravo proporre un lavoro fresco, giovane e godibile. Spero di esserci riuscito e la risposta della gente questa sera mi lascia pensare di avere forse raggiunto il mio scopo… Sarebbe una grossa vittoria personale. Sa, economicamente la danza non ci fa certo ricchi ed il premio vero del nostro lavoro è l'approvazione del pubblico”.
Per ciò che ho potuto vedere, Luigi Martelletta ha trasferito perfettamente sul palco ciò che da anni tiene nel suo animo. Lo spettacolo è snello, veloce. Non lascia spazio neanche a qualche sbadiglio. Le coreografie sono fresche e spumeggianti. I ballerini, preparatissimi, sono stati eccezionalmente bravi. Le scenografie semplici, rapide e rappresentative. Le luci, ben studiate, hanno accompagnato perfettamente i movimenti dei ragazzi; i costumi, nei loro colori arcobaleno, pratici ed eleganti.
Insomma uno spettacolo da vedere in rigoroso silenzio per apprezzare tutte le “sfumature” di una antica tradizione, rivisitata con un occhio moderno e senza orpelli.
Il Lago dei Cigni
Quando
non specificata
Genere
Danza Classica
Luisanna Tuti
IL LAGO DEI CIGNI (Regia: Luigi MARTELLETTA)
di Luisanna Tuti
“Complimenti, è stato bellissimo. La mia bambina è entusiasta, ma sopratutto mio suocero è rimasto affascinato...”
“Ecco, vede quali sono le vere soddisfazioni che gratificano un autore” - afferma il regista Luigi Martelletta - “quello di soddisfare i gusti del nonno e della nipotina. Insomma tre generazioni che si ritrovano ad apprezzare uno spettacolo che da anni viene rappresentato in tutto il mondo, ma che forse a volte è stato esageratamente ricco e a volte troppo povero. Io ho girato tutto il mondo e ho assistito e danzato decine di rappresentazioni de “Il lago dei cigni”: alcuni belli, altri bellissimi, altri ancora modesti se non brutti. Ogni volta mi sono proposto che un giorno avrei voluto dirigerlo come lo sentivo nel mio animo: snello, vivace, senza manierismi o pantomime. Ho rispettato la tradizione inserendo tutto ciò che il balletto comprende: cigni, cignetti, principe, amici, danza spagnola, russa, passi a due, valzer. Desideravo proporre un lavoro fresco, giovane e godibile. Spero di esserci riuscito e la risposta della gente questa sera mi lascia pensare di avere forse raggiunto il mio scopo… Sarebbe una grossa vittoria personale. Sa, economicamente la danza non ci fa certo ricchi ed il premio vero del nostro lavoro è l'approvazione del pubblico”.
Per ciò che ho potuto vedere, Luigi Martelletta ha trasferito perfettamente sul palco ciò che da anni tiene nel suo animo. Lo spettacolo è snello, veloce. Non lascia spazio neanche a qualche sbadiglio. Le coreografie sono fresche e spumeggianti. I ballerini, preparatissimi, sono stati eccezionalmente bravi. Le scenografie semplici, rapide e rappresentative. Le luci, ben studiate, hanno accompagnato perfettamente i movimenti dei ragazzi; i costumi, nei loro colori arcobaleno, pratici ed eleganti.
Insomma uno spettacolo da vedere in rigoroso silenzio per apprezzare tutte le “sfumature” di una antica tradizione, rivisitata con un occhio moderno e senza orpelli.
