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Sabato 3 settembre una grande programmazione al Festival Mirabilia

Spettacoli
Luogo
Festival Mirabilia
Cuneo (CN)
Quando
03/09/2022
Genere
Nuovo Circo

Sabato 3 settembre una grande programmazione al Festival Mirabilia –

 SABATO 3 SETTEMBRE
 
Apertura di giornata con Fabbrica C/Cordata FOR che, nel Cortile della Fondazione CRC, presenta Pillole di Bellezza, Bello! è uno spettacolo dove acrobati ed attori rompono le convenzioni fisiche e mentali sulla bellezza, oltrepassando gli stereotipi ed i propri limiti in un movimento scenico collettivo e continuo. Aperto a tutte le forme di contaminazione, fa della coralità del gesto acrobatico e della parola la sua poetica. Bello! è uno spettacolo sulla forza della meraviglia e sul potere di un circo all’erta, sempre alla ricerca, che subordina l’estetica all’etica e che cerca senza sosta nuove forme espressive.

A seguire per il Progetto Antilia, Mario Levis presenta Hanger (in replica anche il 4 settembre)

Durante la mattinata un appuntamento di rilievo dedicato alla formazione per operatori del settore, nel foyer del Teatro Toselli, una nuova tappa del progetto TakeOff 2.0, programma di sostegno e internazionalizzazione del circo contemporaneo italiano. Una delle quattro azioni del progetto è un percorso di formazione professionale rivolto ad agenti diffusori di circo, danza e teatro. L’obiettivo è di favorire anche in Italia la crescita di questa figura professionale, fondamentale allo sviluppo dei progetti artistici e alla loro circuitazione soprattutto all’estero.

La danza occupa ancora uno spazio importante con la Compagnia EgriBiancoDanza che nella sede dello Spazio Varco presenta EartHeart,  il nuovo progetto di Raphael Bianco, vincitore insieme a Mirabilia del bando 2022 di Fondazione Compagnia di San Paolo “ARTWAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena”. Il Festival ha ricevuto infatti il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio. EartHeart propone un’installazione che scaturisce da un’esperienza iniziata nei mesi precedenti dai danzatori della Compagnia che hanno interagito in modo profondo e diretto con diversi ecosistemi e con alcune comunità locali del territorio.

Altro nome di grande rilievo Abbondanza / Bertoni che nella serata, al Teatro Toselli, presenta Doppelgänger Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all'esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore.Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l'origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l'astrazione della realtà che diventa visione

Per il progetto House of Roots Nati Scalzi DT appuntamento, nella Chiesa di San Francesco, con Pura Vida, la performance accompagna l’inaugurazione della mostra dello scultore Dario Ghibaudo dal titolo “Museo di storia innaturale” promossa da Grandarte-HELP_Humanity, Ecology, Liberty, Politics.

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con Danzicherie che durante il pomeriggio nella sede del Cour du Festival presenta due spettacoli  La privazione e la forma, principio di movimento come stati opposti, la privazione e la forma. L’uomo è un ente che muta, predisposto inesorabilmente a diventare ciò che prima non era, in un continuo divenire e a seguire Dato non Bianco,  corpi, dotati di forza-Attrattiva. In relazione perché contrari, mancanti, con un elemento in comune: lo scambio. Per incontrarsi nel mezzo.

NELLA SERATA DUE GRANDI EVENTI. Il primo legato al Teatro con la Prima Regionale, nella centralissima Piazza Galimberti, del maestoso Moby Dick di Teatro dei Venti (Premio UBU 2019, Premio Rete Critica 2019) una  produzionedi teatro urbano, che ha già rappresentato l'Italia nel mondo e che ha recentemente aperto le celebrazioni di Procida 2022 Capitale italiana della Cultura. Uno spettacolo-evento, che porta in piazza la nave del capitano Achab e la sua ossessione per la Balena bianca, con una grande macchina teatrale e un grande numero di artisti, tra attori, musicisti, acrobati e tecnici.

La piazza è vuota, sospesa, respira in attesa. Da lontano risuona una voce profonda, ancestrale: venti marinai, venti uomini, venti anime percuotono grandi botti di legno su un carro in movimento; le botti sono vuote, rimbombano avide, in attesa del grasso di balena. L’aria si squarcia e vibra. Il ritmo scandisce il lavoro dell’equipaggio. Raggiunta la piazza il carro fende il selciato. La musica si espande.

Gli spettatori assistono all’arrivo del carro, che diviene palco e in pochi secondi si trasforma in febbrile cantiere navale. Asse dopo asse, sagole, cime e palanchi, i marinai iniziano a costruire la nave. Scheletrica, irreale. È il nostro Pequod. Per tutto lo spettacolo si avvicenderanno lotte, fortunali improvvisi, allegre scorribande; emergono caratteri, affiorano storie. Su tutti pesa l’ombra di Achab e il suo oscuro desiderio di vendetta, l’incubo dei marinai. Con un minuzioso lavoro di macchinazione si compirà l’atto inaspettato. La nave diviene balena. Da tutrice a mostro. Quello che prima accoglieva ora terrorizza: lo scheletro dello scafo si ribalta e assume le forme del temibile leviatano. Finalmente i due nemici si troveranno faccia a faccia per lo scontro finale: Achab e la balena bianca. L’uomo contro la natura, il prodigio, l’ignoto, il dio perduto, la paura che urla dall’abisso: Moby Dick.

A seguire in Piazza della Costituzione gli Akoreacro, importante e storica compagnia francese che ha letteralmente "inventato" un ritorno ad un circo più puro, con grandi allestimenti, che il 3 e il 4 settembre presenta la Prima Nazionale di Arrêt d'Urgence. Mirabilia torna a invadere lo spazio urbano con uno spettacolo di altissima acrobazia sorprendente, selvaggio, INDIMENTICABILE, letteralmente "esplosivo", un travolgente mix di abilità tecnica e di energia di scene mozzafiato, di incidenti e catastrofi inaspettate, di numeri al limite dell’umano. Uno spettacolo che lascia senza fiato, costruito su un palcoscenico totalmente inaspettato! Tenetevi forte...È arrivato il momento di lanciarsi nel vuoto, ma niente panico, è tutto “quasi” sotto controllo! Basta trovare l'uscita d'emergenza!

Sempre nella serata, nel cortile IPSMAT, il Teatro Viaggiante con la prima assoluta di T.O.M. The Old Man; un fluido continuo corre sulla scena, il fluido della creatività: una volta innescato, non si ferma, ma alimenta dall’idea che precede, quella successiva, fino al culmine. Un uomo, che non nasconde la propria esperienza, e neppure il proprio carattere estroverso, coinvolge dai primi istanti il pubblico in un giocare con se stesso, il proprio corpo, gli oggetti che lo circondano, le proprie ispirazioni. Uno spettacolo semplice e ricercato, leggero e profondo, per tutti.

In chiusura ancora la danza con House of Roots Nati Scalzi DT che presenta l’anteprima di DIVINO - Green Street show (in replica anche il 4 settembre) un progetto indaga il senso del divino nel mondo urbano e lo fa mettendo in parallelo la scena rap e trap under 25 (inteso come logos, verbo, parola) e i danzatori della compagnia Natiscalzi DT (intesi come corpo, carne, foglio su cui scrivere). Un concerto rap con danzatori contemporanei, un dj set, in cui si mischiano stili e pubblici.

A seguire il duo coreografico Di Rocco/Rosati, alla Cour du Festival, che presentano Entaglement Dall’indagine di un misterioso fenomeno in cui due microparticelle, inizialmente interagenti, possono risultare connesse anche se poste successivamente a grande distanza una dall’altra nasce l’ipotesi che anche gli esseri umani, indipendentemente da come comunichino, possano risultare anch’essi uniti da un legame impercettibile, infinito, che lascia una traccia indissolubile nel tempo e nello spazio.