Il coreografo, regista e filmmaker tesse un racconto mitologico di confronto e trasformazione, luce e oscurità, morte e rinascita. Attraverso il paesaggio sonoro della compositrice Charo Calvo, l’energia dei danzatori e la potente performance visiva creata da Olivier de Sagazan, questo spettacolo si trasforma in un viaggio poetico negli inferi. Un mondo in cui i corpi si bilanciano come sculture viventi e carnali tra l’utopico e il macabro, il potente e il fragile.
Il titolo poetico e misterioso è un verso tratto da un inno dell’alta sacerdotessa sumera Enheduanna alla dea Inanna. Di tutti i miti che circondano la dea Inanna, la sua spettacolare discesa negli inferi è il più intrigante. Inanna è l’incarnazione divina dei paradossi dell’esistenza umana e le sue gesta sono un riflesso delle tensioni e delle contraddizioni che ogni persona è costretta a superare nella vita.