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C’era una volta Cenerentola
Luogo
Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano
Roma (RM)
Quando
Dal 10/10/2024 al 13/10/2024
Orario
giovedì 10 ottobre, venerdì 11 ottobre ore 20.30
sabato 12 ottobre ore 16.30 e 20.30
domenica 13 ottobre ore 17.30
Compagnia
Balletto di Roma
Genere
Moderno/Contemporaneo
C’era una volta Cenerentola –
Inaugurazione della stagione della danza dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 10 ottobre al Teatro Olimpico con C’era una volta Cenerentola di Fabrizio Monteverde. Si rinnova la collaborazione della Filarmonica con il Balletto di Roma che fino al 13 ottobre nel teatro capitolino, riprende in un nuovo allestimento una delle sue produzioni di maggior successo.
Il coreografo svuota l’antica favola da tutti gli elementi più noti, conosciuti attraverso i balletti di repertorio e la filmografia, e crea una danza sulla musica barocca di Georg Friedrich Händel, cui bastano pochi tratti di riferimento per proiettarsi in temi d’attualità, colti con umana sensibilità.
Ritroviamo nel ruolo della protagonista la giovanissima e talentuosa Marisol Castellanos, classe 2006, cubana di origine ma italiana di Biella, volto noto della tv, finalista di Amici23 di Maria De Filippi, talent nel quale ha vinto il circuito “danza” e il Premio della Critica.
Secondo Monteverde quella di Cenerentola è una storia apparentemente semplice: “rivalità tra sorelle, desideri inespressi che finalmente si realizzano, la virtù premiata anche se vestita di stracci, la punizione per i malvagi e gli sfruttatori. In realtà si nascondono dei complessi sentimenti inconsci, che sono poi alla base del successo della storia di Cenerentola, e che tracciano il percorso di crescita e di sviluppo della personalità, fino alla piena realizzazione del sé”. È una fiaba che continua a parlare di adolescenza, della fatica di crescere per chi è ai margini, di raggiungere l’autonomia, ma soprattutto del ruolo effimero dell’immagine esteriore, come parametro considerato ieri come oggi – il “c’era una volta”, ma che oggi c’è ancora – fondamentale per affermarsi nelle relazioni sociali. C’è il richiamo all’ingiustizia, alla voglia di emancipazione e all’umiltà destinata a durare per sempre: la convinzione che questi valori si esprimano in sentimenti puri e folli come l’amore e la felicità, trasuda in tutto lo spettacolo, dalle luci ai costumi e al trucco, sino all’originale scenografia.
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