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Tre coreografi per Aterballetto

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17/02/2021
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Philippe Kratz, Diego Tortelli, Norge Cedeño Raffo. Ecco i tre coreografi autori del fermento che in questi mesi sta vivendo la Fonderia. Tre universi artistici che mettono in gioco la versatilità, la tecnica e la musicalità dei danzatori di Aterballetto.

Philippe e Diego firmano insieme Storie, serata composta da quattro creazioni indipendenti, legate tra loro da una trascinante colonna sonora che unisce lo stile inconfondibile di Nick Cave con la musica elettronica di Mark Pritchard, i celebri brani del gruppo rock inglese Spiritualized con l’afrobeat di Fela Kuti.

Il coreografo Norge Cedeño Raffo, personaggio di charme e carisma arrivato da Cuba in Italia per la sua prima grande esperienza produttiva, si confronta con un brano musicale celebre e affascinante, lo Stabat Mater di Arvo Pärt. E mette letteralmente in scena non solo tre danzatori, ma anche tre musicisti e tre cantanti.

STORIE

I due coreografi – entrambi poco più che trentenni – della creazione sono Diego Tortelli, nostro coreografo residente ricercato anche all’estero come free lance, e Philippe Kratz, di origini tedesche, da anni danzatore di punta della compagnia premiato nel 2019, dopo aver vinto il concorso di Hannover, con il massimo riconoscimento del settore: il premio Danza & Danza per la coreografia.

Storie è una piccola antologia di frammenti danzati. Costituiscono solo una parte infinitesimale del ricchissimo universo artistico e umano di due trentenni di oggi: troppo giovani per non avere curiosità e freschezza, ma già in una fase di maturità creativa.

Tortelli crea due pezzi: Preludio, in apertura di serata, è una lettera d’amore al corpo per cinque danzatori, Another story è un duetto sul gesto impossibile di questi mesi, l’abbraccio.

Tra passato e futuro le due creazioni di Kratz. Il duo “O” ci propone due corpi / automi, che ci obbligano a interrogarci su come potrebbe mutare il senso del contatto fisico: resterà emotivo e sentito, o diventerà seriale e alienato?

Alpha Grace, un passo a sei in conclusione di serata, è una riflessione sull’empatia, una forma di comunicazione gentile tra persone che si sentono sullo stesso piano. Anch’essa messa a dura prova dai tempi presenti.

La scelta del titolo della serata è ricaduta non sull’inglese “stories”, né sul francese “histoires”, ma sull’italiano “storie”: infatti lo spettacolo, pensato in particolar modo per un pubblico estero, già dal titolo deve suscitare nello spettatore un legame con l’Italia, come se queste storie fossero istantanee – suggestive ma non esaustive – della scena coreografica nazionale. Racconti che mescolano i ricordi e le esperienze personali ad avvenimenti condivisi globalmente e che cercano di dare un quadro sfumato del presente dalla prospettiva di una generazione di artisti trentenni.

STABAT MATER

Si tratta di una coproduzione della Fondazione Nazionale della Danza con la Fondazione Arturo Toscanini, una ricerca e un’avventura che le due istituzioni condividono, e non per la prima volta, con l’obiettivo di “far reagire” in maniera nuova e significativa componenti coreografiche e musicali. La coreografia sarà creata sullo Stabat Mater di Arvo Pärt, una partitura per tre cantanti e tre musicisti, che avrà come protagonisti tre danzatori della compagnia Aterballetto, musicisti e cantanti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri – Claudio Merulo” per l’anteprima a Correggio il 6 marzo 2021, invece della Fondazione Toscanini per la prima mondiale a Ludwigshafen nell’autunno 2022. A confronto dunque tre corpi, altrettante voci e strumenti, in una ricerca innovativa sul loro rapporto scenico.

Il coreografo è il cubano Norge Cedeño Raffo. Finalista al 33° Concorso Internazionale di Coreografia di Hannover (2019), e vincitore in diverse occasioni del Premio Ramiro Guerra in Interpretación Masculina, assegnato dall’Associazione Hermanos Saíz (Cuba), nel 2019 viene invitato a creare per alcuni danzatori della Gauthier Dance // Dance Company Theaterhaus Stuttgart una breve coreografia per la vetrina Meet the Talents all’interno del Colours Dance Festival. Proprio in questa occasione la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto ha iniziato a conoscere ed apprezzare il lavoro artistico di Norge Cedeño Raffo così tanto da investire sul suo talento, affidandogli una nuova coreografia da inserire nel proprio repertorio.

Una scommessa artistica con cui la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, da un lato, presenta al panorama italiano e internazionale un artista sostanzialmente sconosciuto in Europa; dall’altro lato, si confronta per la prima volta con l’universo coreografico cubano.

Inoltre, si adatta perfettamente con i presupposti di questa nuova produzione l’approccio alla ricerca di Norge Cedeño Raffo, il quale afferma:

“Mi piace la danza per il dialogo. Cerco artisti di altre discipline che possano valorizzare l’atto artistico, il risultato creativo o la messa in scena stessa; questo mi sembra più attraente che predeterminarlo a un concetto o a una forma fisica.”

L’altra protagonista della creazione è Fabiana Piccioli, artista attiva in tutta Europa con grandi produzioni operistiche e coreografiche, nonché lighting designer del Don Juan di Johan Inger. A lei è affidata la suggestione visiva, basata sull’uso di speciali tappeti danza dipinti, capaci di riprendere e trasformare l’effetto delle luci, e sull’utilizzo di materiali di riuso, in un’interessante ottica di upcycling.

L’IDEA DI UN DOCUFILM

Lo Stabat Mater ha stimolato Rai5 per la realizzazione di un docufilm di grande interesse, capace di raccontare personaggi, idee e inedite fascinazioni visive e sonore. Per raccontare da vicino l’esperienza artistica e umana di un giovane talentuoso coreografo, per la prima volta in Italia, e mostrare il processo creativo di una nuova produzione ambiziosa e insolita, nella cornice del Teatro Asioli di Correggio, piccolo teatro all’italiana immerso nella Pianura Padana, tra i più affascinanti e suggestivi. Il set ideale per le riprese.
Un docufilm che per la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto sarà un ulteriore passo verso la realizzazione di opere in cui tutti i linguaggi si fondono armoniosamente, e tutti i pubblici possono riconoscersi.
Le riprese del docufilm (regia a cura di Alessandro D’Onghia), iniziate il 29 gennaio 2021 (primo giorno di lavoro del coreografo con i tre danzatori), finiranno il 6 marzo 2021 (giorno dell’anteprima).
La messa in onda su Rai5 del docufilm è prevista per la primavera 2021.

Nella foto 
FND/Aterballetto – Another story by Diego Tortelli – ph. Luca Condorelli

Luana Luciani