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Première del Balletto di Roma negli Emirati Arabi Uniti

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03/11/2022
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C’è grande attesa per la rappresentazione di Première alla 41a edizione della Fiera Internazionale del Libro di
Sharjah, la più grande fiera letteraria del mondo arabo, in cui l’Italia è invitata come Paese Ospite d'Onore.
La fiera avrà un programma composito, al tempo stesso divertente e rigoroso nella qualità delle proposte, in cui
si racconteranno la varietà e la ricchezza culturale del paese, il suo dinamismo creativo, il desiderio di scoprire
sempre nuovi orizzonti da esplorare. È in questo contesto che si inserisce mercoledì 9 novembre alle ore 18:00
presso l’Expo Centre di Sharjah (considerata la capitale culturale degli Emirati Arabi e poco distante da Dubai) lo
spettacolo Première, nuova produzione del Balletto di Roma con la coreografia di Andrea Costanzo Martini,
artista attivo sulla scena internazionale e già autore di Intro per la compagnia romana nel 2018.
La produzione ha debuttato a luglio di quest’anno al Teatro Rossini di Civitanova Marche, nell’ambito del
Civitanova Danza Festival. In scena gli interpreti della Compagnia diretta da Francesca Magnini: Paolo
Barbonaglia, Francesco Moro, Alessio Di Traglia, Lorenzo Petri, Giulia Strambini, Serena Marchese, Carola Puddu
e Roberta De Simone.
Dopo il debutto, Première ha già avuto la sua prima internazionale a Spalato il 04 agosto nell’ambito dello Split
Summer Festival, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e lo Split National Theater, per
un primo grande successo internazionale post-pandemico.
Il lavoro, la cui creazione era stata originariamente prevista “in presenza” nel maggio 2020 al Festival di
Civitanova Danza, ha dovuto far fronte all’esplosione dell’emergenza sanitaria, ma proprio da questo “ostacolo”
è nato un inedito esperimento di “creatività a distanza” (CAD) che – in un momento di storica lontananza – ha
unito virtualmente due città del mondo: da Tel Aviv, dove da tempo risiede, il coreografo Andrea Costanzo
Martini ha infatti guidato i danzatori della Compagnia durante le prove nelle sale a Roma. L’intero processo è
stato condotto in collegamento web generando una vera e propria sfida che ha dato vita a nuovi principi di
ideazione e realizzazione della danza a distanza. Nel dicembre 2020 una prima esecuzione della produzione è
stata eccezionalmente trasmessa in streaming dal Teatro Quirino di Roma per verificare la validità di questa
nuova modalità creativa. Oggi, Première trova il suo naturale epilogo in presenza portando in scena non solo uno
spettacolo di danza, ma l’esperienza di voler applaudire sempre e con gioia le visioni della vita.
Perché danziamo? Questa domanda sorge prima di ogni nuova creazione e la risposta arriva, mai completa, nei
momenti più inaspettati: frammenti brevissimi, sbirciate brevi dentro una sensazione indefinibile. Momenti in
cui ci rendiamo conto che esiste un senso più grande di noi, che siamo parte infinitesimale di un disegno cosmico
vastissimo. Première nasce dall'incontro di Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma e dalla
fascinazione per questi artisti così giovani che inseguono il loro desiderio di movimento, sia come sentimento
personale, che come bisogno comune. Première celebra l'umanità, indaga le biografie, le storie uniche e
irripetibili di ognuno, dal più delicato al più selvaggio e feroce. Quale allineamento di stelle e pianeti ha
permesso loro di essere qui su questo palcoscenico, pronti e disposti a sacrificare qualcosa per noi spettatori?
Première ci svela che una compagnia di danza in fondo è un villaggio, una tribù, con i suoi bisogni primari che
tentano di essere soddisfatti dall'organizzazione in codici e regole. Tra luci e ombre, come sotto i riflettori.
Specialmente alla luce degli avvenimenti legati alla pandemia, dopo una lunga pausa forzata, lontani dalle sale di
teatro, è sorta spontanea la domanda: come tornare su un palcoscenico? Cosa ci spinge a esibirci, a farci
guardare, ad esporci agli occhi del pubblico? Cosa diamo a vedere? E cosa, di noi, è impossibile nascondere
quando siamo su un palcoscenico? Première diventa quindi un rito fatto di commossi e intensi applausi, unico
punto di contatto degli artisti stessi con il pubblico a lungo mancato.
Andrea Costanzo Martini, piemontese, fonda le sue forti conoscenze di danza classica e contemporanea in Italia

booking@ballettodiroma.com
e in Germania per poi trasferirsi definitivamente in Israele come interprete della compagnia Batsheva, danzando
nei lavori di Ohad Naharin e Sharon Eyal. Nel 2012 comincia a lavorare con la Inbal Pinto & Avshalom Pollack
Dance, dove crea il solo “What Happened in Torino”, con il quale nel marzo 2013 riceve il primo premio per
Performance e Coreografia alla “International Stuttgart Solo Competition” e nell’ottobre del 2015 il premio del
pubblico al Mas Danza Festival a Gran Canaria, Spagna. Da quel momento ha creato i lavori “Tropical”, “Voglio
Voglia”, “Filthy Guilty”, “aaaaAAAAHHHH” e “TROP”, con il supporto di enti come Pavillon Noir Aix-en-Provence,
Tanzhaus Zürich, Lublin Centrum Kultury, Suzan Dallal Center Tel Aviv, NOD Turin, Tmuna Theater Tel Aviv,
Hateiva Theater e Teatro Piemonte Europa. Nel 2018 crea per il Balletto di Roma, in collaborazione con la rete
AnticorpiXL (Progetto Prove d’Autore), “Intro”, lavoro per quattro uomini, dove tecnica e originalità affermano le
doti creative di una stella nascente della nuova coreografia Italiana.
A dare corpo all’allestimento finale di Première saranno il disegno luci di Fabiana Piccioli, light designer di Akram
Khan Dance Company e altre grandi realtà internazionali, e i costumi ideati da Shira Wise, israeliana che negli
ultimi 15 anni ha disegnato costumi per decine di produzioni teatrali, di danza e operistiche, vincendo numerosi
premi.
Il Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e
nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo
hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana:
Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 62 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose
collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini
di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo
la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione
del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il
mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto
dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni
duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei
e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo
cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova
figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e
istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione
con l'innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.
La partecipazione italiana alla Sharjah International Book Fair (SIBF) è resa possibile grazie a: il Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Cultura con il Centro per il libro e la lettura,
l’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, l’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi, l’ICE – Agenzia per la
promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, l’AIE-Associazione Italiana Editori che,
come in analoghe occasioni, si avvale dell’agenzia Ex Libris.
 
www.ballettodiroma.com