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Philippe Kratz nuovo direttore artistico del Nuovo Balletto di Toscana

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03/07/2024
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Cristina Bozzolini passa la direzione artistica del Nuovo Balletto di Toscana, la compagnia da lei fondata nel 2018, al coreografo Philippe Kratz, e della scuola di danza, creata nel 1970, al maestro di danza classica Hektor Budlla. Due figure di eccellenza internazionale, legate artisticamente e umanamente alla grande artista, con la quale hanno condiviso un lungo iter lavorativo.

Philippe Kratz, che dirigerà la compagnia, ha al suo attivo premi come il primo Premio al 32° International Choreographic Competition Hannover 2018 e il Premio Danza&Danza 2019 come “miglior coreografo” e vanta collaborazioni con prestigiosi enti come il Teatro alla Scala e l’Opera di Vienna.

Hector Budlla, che guiderà l’Accademia Bozzolini, ha ricevuto nel 2017 il Premio al Valore al Festival della Danza di Capri come riconoscimento alla sua carriera di danzatore e ha ricoperto svariati ruoli da primo ballerino in tanti spettacoli. La compagnia NBDT, con un organico di 10 danzatori, definita un fiore all’occhiello della danza italiana, e l’Accademia Bozzolini, tra le più importanti scuole di danza nazionali in cui si sono formati danzatori stellari e talentuosi coreografi attivi in Italia e all’estero, continueranno ad operare all’insegna dell’alta qualità grazie alle indiscusse doti dei due direttori.

È la fusione tra danza e musica a rendere innovativo il progetto triennale artistico e formativo immaginato da Philippe Kratz e Hektor Budlla, in accordo con il nuovo presidente Mario Setti, musicista e presidente anche di Nem_Nuovi Eventi Musicali.

Cristina Bozzolini: Sono molto felice che Mario Setti, musicista, possa continuare la storia del Nuovo Balletto di Toscana e dell’Accademia Bozzolini e ritengo importante aver potuto scegliere due direttori artistici che conosco molto bene e con cui ho condiviso tanti anni di lavoro. Philippe Kratz, importante coreografo contemporaneo per la direzione della Compagnia ed Hektor Budlla come direttore della scuola, eccellente maestro di danza classica. Ho suggerito due artisti che ho conosciuto da giovanissimi e che hanno saputo portare avanti i miei insegnamenti. Entrambi eccezionali danzatori ai tempi della mia guida all’Aterballetto.Mi piace anche l’arricchimento che la Musica, attraverso le nuove scelte di Mario Setti, porterà nella scuola e nella compagnia facendo diventare questo progetto artistico e formativo qualcosa di raro e originale in Italia”.

Mario Setti: “Su invito di Cristina Bozzolini ho accettato con entusiasmo e responsabilità le presidenze dell’Accademia e del Nuovo Balletto di Toscana. Questo anche in relazione alle nostre convergenze su due aspetti: la qualità ed il nuovo progetto basato su danza e musica. Per quanto attiene alla qualità Cristina mi ha indicato due direttori artistici di livello internazionale e di assoluta professionalità. Per ciò che riguarda invece il rapporto con la musica, Cristina ed io crediamo fortemente che ci siano grandi spazi artistici e formativi, dettati dalla ventennale esperienza di Nem_Nuovi Eventi Musicali e dalla lunghissima esperienza della grande protagonista del mondo della danza. Nem introdurrà infatti delle guide all’ascolto all’interno del progetto formativo per gli allievi dell’Accademia e a tutti i livelli di corso. Sia le attività artistiche che quelle della scuola che stiamo strutturando con Philippe Kratz e Hektor Budlla si svilupperanno in un triennio e nel terzo anno è in ponte anche un approccio diretto all’esecuzione musicale per gli allievi che saranno interessati. Il mio sogno è la produzione di uno spettacolo in cui i danzatori potranno eseguire anche musiche dal vivo. Fin da ora la compagnia inizierà a lavorare ad uno spettacolo in cui la musica suonata dal vivo sarà alla pari del lavoro coreutico in uno scambio continuo e proficuo, affrontando anche la cosiddetta musica pop.”

Philippe Kratz: “Da quando è stata pubblicata la biografia “Se danzare non mi basta” di Cristina Bozzolini, nel febbraio di quest’anno, rifletto ancora di più sul tema della resilienza. Cristina, che da molto tempo considero un’amica, una mentore, un bellissimo esempio di artista completa (e quindi mai compiuta), nel libro rivela le sue lotte per la danza contemporanea in Italia intraprese dal 1975 con il Collettivo Danza Contemporanea e dal 1985 (il mio anno di nascita) con Il Balletto di Toscana. È un racconto impressionante: una vita fatta di incontri, di importanti collaborazioni artistiche, di dolorose sconfitte, di soddisfazioni immense, ma soprattutto è una vita visionaria. E, come il titolo lo suggerisce, il suo racconto non tratta solo di danza, ma intreccia il lato artistico con una visione filosofica del mondo che trova il suo sfogo nell’impegno politico. C’è una chiara opposizione tra il valore della tradizione (quella del teatro) e il bisogno del progresso sociale che, insieme, generano una bellissima tensione e un terreno fertile per la creazione artistica. In passato ho avuto il piacere di collaborare due volte con il Nuovo Balletto di Toscana come coreografo: nel 2022 per il breve quintetto “Midnight Youth” e l’anno scorso per “The Red Shoes” che in questo momento è in tournée in Italia e all’estero. In entrambi i momenti ho trovato una compagnia di un’enorme sensibilità con una consapevolezza di quello che vuol dire credere nel proprio lavoro, nonché un gruppo coeso di potenti danzatrici e danzatori. Speravo molto in futuro di tornare a lavorare con loro e realizzando ora di poterlo fare quotidianamente mi rende molto felice.Tornando al tema della resilienza: il Nuovo Balletto di Toscana continuerà a invitare artiste e artisti vari* per la creazione di lavori coreografici che riflettono sulla/sulle società in cui viviamo, mentre la nuova impostazione del diretto confronto con la musica eseguita dal vivo sarà la nostra sfida e forte elemento di tensione. Inoltre, mi piacerebbe molto invitare il pubblico alle prove aperte durante i diversi percorsi creativi e trovare altri modi per instaurare confronti duraturi e diretti.Come diceva Hermann Hesse, “Una magia abita ogni inizio”. Non vedo l’ora di cominciare!”

Hektor Budlla: “Cristina la conosco da quando avevo 18 anni, è una delle prime persone che ho incontrato quando sono venuto in Italia per diventare un ballerino professionista.Ho passato tanti anni della mia carriera sotto la sua direzione artistica e mi ha insegnato molto. Mi ha insegnato ad essere versatile, curioso ad ogni nuovo stile e tecnica della danza. Grazie al suo esempio ho migliorato non solo la tecnica ma anche le mie abilità artistiche e umane. Una cosa che Cristina dice sempre è “mi piacciono i ballerini classici che sanno essere contemporanei”. Per questo motivo ho deciso che il punto di partenza per sviluppare un programma didattico della scuola sarà la VERSATILITÀ del danzatore. La scuola del Balletto di Toscana, ora Accademia Bozzolini, è una scuola con una grande tradizione, sono molto onorato che Cristina abbia scelto me come Direttore Artistico. La mia idea è di creare un’accademia che formi artisti.
Dare la possibilità ai ragazzi di conoscere in profondità l’arte della danza, curiosi di scoprirne tutte le sfumature. Formare degli artisti completi sia sul lato tecnico che artistico dando loro la possibilità di studiare anche materie teoriche come storia della danza e storia della musica.
Devono finire il loro percorso all’interno della scuola con un bagaglio di alta formazione ed essere pronti per il mondo del lavoro. Bisogna guardare al futuro della danza senza perdere di vista il passato.”

 

 

 

 

 

Massimo Zannola