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Murray Louis un incontro cambiò la sua vita

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04/11/2022
Genere
Accadde oggi

 Il 4 novembre del 1926 nasceva a Brooklyn, Murray Louis uno dei più grandi ballerini e coreografi del Novecento

Nel brillante testo autobiografico On Dance scorre la vita di Murray Louis, danzatore talentuoso ma anche coreografo eclettico e poetico.
Il suo primo amore fu Shirley Temple e il tip tap. Sin da piccolo, infatti, Louis desiderava imparare a danzare ma, a causa delle  difficoltà economiche e della perdita prematura della madre, fu costretto a stare in orfanotrofio; è lì che cominciò ad improvvisarsi autodidatta danzando per la prima volta un valzer, vestito da Pierrot.
In giovane età, Louis cominciò a frequentare gli ambienti della modern dance, grazie a sua sorella che lo portava a teatro. Trovò anche lavoro dietro le quinte di uno spettacolo: il suo compito era girare i fogli dello spartito alla pianista che accompagnava le esibizioni ma si rese presto conto che non erano gli ambienti della modern dance che lo affascinavano.

Un incontro che cambiò la sua vita 
Nel 1946, Louis si congedò dalla Marina Militare e cominciò a interessarsi maggiormente alla danza. Si iscrisse alla sessione estiva del Colorado College, centro importante della danza diretto da Hanya Holm. Fu lì che incontrò la persona che avrebbe influenzato per sempre la sua vita e la sua carriera: Alwin Nikolais. Tra i due ci fu subito una grande intesa. Alla fine dell’estate, raggiunge Nikolais all’Henry Streety Playhouse diventando in poco tempo il primo danzatore della compagnia. Nel 1951 conseguì il diploma in arte, danza e drammaturgia alla New York University e cominciò a insegnare al Playhouse nella sezione di danza dei bambini dimostrando di essere un ottimo maestro dell’infanzia. La sua prima opera fu un lavoro lirico-teatrale per ragazzi dal titolo Dragon Flower. Uno dei suoi più famosi assoli è Antechamber del 1953. Tra le sue creazioni è emblematico Dark Corner, assolo facente parte dello spettacolo di Nikolais Village of Whispers.
Il brano è l’emblema della trasformazione del danzatore in altro da sé. Il critico di danza americano John Martin spiega: “non è un uomo in un angolo nero, è l’angolo nero”. Dal 1953 le sue coreografie sono state siglate col nome della sua compagnia la Murray Louis Dance Company facente capo allo stesso centro newyorkese di Nikolais con il  quale Murray Louis continuò a collaborare. Nel 1973 Murray curò la regia di cinque video, raccolti sotto il titolo di Dance as an Art of Form, con l’intenzione di chiarire i principi sui quali si fonda la tecnica Nikolais/Louis. Le due compagnie continuarono a lavorare indipendentemente fino al 1989 quando i due coreografi, nonostante l’affermazione degli spettacoli e della scuola, decisero di fonderle sotto il nome di Nikolais e Murray Louis Dance, rinominata dopo la scomparsa di Nikolais, Murray Louis and Nikolais Dance.

Una stella che brilla
L’alta capacità di controllo delle singole parti del corpo, il suo senso musicale, la minimale precisione del gesto, hanno fatto di questo danzatore la perfetta incarnazione del metodo di decentralizzazione utilizzato dal maestro Nikolais. Nei primi spettacoli di teatro astratto all’Henry Street Playhouse egli si esibisce in assoli che sono traduzione pratica del principio della trascendance e del suo valore metaforico. Anche le sue originali e bizzarre improvvisazioni saranno ricchi spunti per il coreografo, tra i due si instaura un continuo scambio creativo. Murray Louis, per oltre quarant’anni è stato collaboratore didattico, ballerino della  compagnia e compagno di vita di Alwin Nikolais. Dal 1949 al 1993, i due artisti sono stati solidamente uniti nella vita e nell’arte.
Murray era un artista dall’humor brillante, dalle particolari doti fisiche e qualità mimiche eccezionali tanto che il critico americano Jacques Baril lo pone all’altezza di Buster Keaton, Chaplin e Marcel Marceau.
Per lungo tempo Murray è stato il danzatore che più ha saputo 
dar corpo alle teorie di Nikolais. 

L’idea di danza di Murray Louis
Come per Nikolais anche per Louis la danza è art of motion ma a differenza di quanto avviene nelle coreografie di Nikolais, in cui gli elementi della scena spesso finiscono per prendere il sopravvento sull’aspetto dinamico, egli non subordina mai la struttura coreografica all’ambientazione scenica. È un purista e con lui la danza è sempre la protagonista principale della creazione.
Da Nikolais eredita soprattutto l’uso raffinato delle luci, la musica utilizzata nelle sue coreografie è spesso composta dal suo maestro. La sua particolarità sta nell’aver sviluppato una tecnica specifica molto vicina a quella del mimo sublimandola ad astrazioni anti-descrittive.

Tra le sue opere più importanti, ricordiamo Odyssey (1960), Calligraf for Martyrs (1961) e soprattutto Landscapes (1964) ispirato alle forme della natura: insetti, fiori, animali. Trascendencies (1964) è un assolo memorabile, Continum (1971) è una coreografia per il gruppo mentre Hoopla (1972) rappresenta il trionfo della vena artistica di Murray. Tra le creazioni degli anni Settanta sono da segnalare Schubert (1977), una danza astratta costruita su intrecci di linee dinamiche sotto affascinanti effetti luce, e Dèjà vu (1977) un assolo su musica di tanghi e che è una sorta di autobiografia danzata. Nel 1984 ha firmato, su musica dal vivo di Dave Brubeck e Paul Desmond uno dei suoi lavori migliori per gruppo: Four Brubeck Pieces.
Suoi assoli 
sono stati interpretati da stelle del balletto classico: Patrick Dupond nel 1994 li danza all’Opera di Parigi per Omaggio a Alwin Nikolais. Nel corso della sua carriera Louis ha creato coreografie per Rudolf Nureyev (Moments 1975, Vivace 1978), per Josè Limon Dance Company (Figura 1978), per Batsheva Dance Company (Pulcinella 1981).
Ha curato anche la regia di una nuova serie di video intitolata The World of Alwin Nikolais completata nel 1996 comprendente vari estratti da opere come MasksProps and Mobiles (1939), Imago (1963), Sanctum (1964), Tent (1968). Nel 1984 ha firmato, su musica dal vivo di Dave Brubeck e Paul Desmond, uno dei suoi lavori migliori per gruppo: Four Brubeck Pieces.
A Nikolais ha dedicato, nel 1993, anno della sua 
scomparsa, l’assolo Alone, su musiche di Astor Piazzola, giudicato dalla critica di eloquente semplicità, uno spazio molto ristretto della scena come luogo d’azione rimanda ad una condizione di solitudine, lo stesso assolo sarà eseguito l’anno successivo in America.
Coreografo, scrittore e pedagogo, Murray Louis, passa a miglior vita il 1 febbraio del 2016 a New York.
 
Fabiola Pasqualitto