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Festival dei due mondi

Festival/Eventi
Luogo
Festival di Spoleto
Spoleto (PG)
Quando
Dal 23/06/2023 al 09/07/2023
Genere
Multidisciplinare

Festival dei due mondi –

Prenderà il via il 23 giugno la 66ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto per la direzione artistica di Monique Vaute. In programma gli artisti e gli spettacoli che meglio rappresentano la creatività contemporanea nei diversi ambiti performativi. Per la danza sono particolarmente felice di presentare il nuovo progetto di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che vede il ritorno del coreografo alla danza, e delle due nuove produzioni firmate Sharon Eyal – Gai Behar, Into the Hairycon i costumi Christian Dior, e Marie Chouinard con il nuovo « M ». Al Teatro Romano arriva Marco Goecke mentre l’étoile Fernando Montaño reinterpreta le metamorfosi kafkiane con un gala di danza. L’innovativo duo Jonas&Lander gioca la sua carta bianca con tre spettacoli.

28 giugno - 9 luglio
Blanca Li
Le Bal de Paris
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, la coreo-grafa andalusa Blanca Li apre nuovamente le porte del suo universo irreale e senza tempo al pubblico del Festival, invi-tato a immergersi in un’esperienza interattiva e partecipativa creata per scoprire in modo spettacolare la realtà virtuale.Regolamento per la partecipazione e orari su festivaldispoleto.com

30 Giugno -  03 Luglio
Sharon Eyal - Gai Behar
Into the Hairy
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
La più rivoluzionaria coreografa del nostro tempo, Sharon Eyal, ex icona della Batsheva Dance Company, presenta la sua nuova creazione Into the Hairy, co-ideata con Gai Behar in collaborazione con il musicista rivelazione londinese Koreless. In scena porta la magia del suo stile coreografico, impreziosito dai costumi di Christian Dior Couture firmati Maria Grazia Chiuri. Movimento, musica e spazio si inter-secano, mentre il classico si fonde con la cultura dei club underground. Ancora una volta la danza contemporanea si spinge oltre i suoi confini.

2 Luglio
Fernando Montaño
Buena ventura
Teatro Romano
L’incontro fra mondo animale, natura e uomo è al centro di Buena ventura, nuovo spettacolo del fenomenale ballerino colombiano Fernando Montaño, già Ètoile del Royal Ballet di Londra. Affiancato dai danzatori del Ballet d’Jèrri e dall’attri-ce Ira Fronten, Montaño attinge al folklore africano, alla danza classica e alle danze urbane per ribaltare le Metamorfosi di Ovidio e Kafka e portare in scena la trasformazione dell’ani-male in essere umano

6 - 8 Luglio
Jonas&Lander
Residenza artistica
L’imprevedibile duo Jonas&Lander torna a Spoleto per cele-brare dieci anni di carriera con una residenza artistica e tre performance. Lento e Largo crea un’apocalisse visiva per in-dagare le specificità di ogni organismo; Cascas d’OvO esplora la comunicazione telepatica come massima espressione del legame relazionale di coppia; Bate fado reinterpreta l’atto del “battere” tipico del fado, in cui la danza diventa uno strumen-to a percussione che dialoga con voce e chitarre: tre perfor-mance intrise di cultura pop, estremamente originali, in grado di liberare l’inconscio dello spettatore suscitando una vera e propria rivoluzione interiore

7 - 8 Luglio
Marco Goecke
Dark Matter
Teatro Romano
Il coreografo tedesco Marco Goecke, acclamato come il nuovo grande talento nel mondo della danza internazionale, approda al Festival dei Due Mondi con il suo stile ipnotico dalle atmosfere dark cariche di suggestioni. Dei tre numeri che compongono il titolo, il solo Tu é mette in contrapposizione la musica della cantautrice francese Barbara con i movimen-ti veloci della danzatrice Maude Sabourin; in Midnight Ragaè la musica indiana che dialoga con il disegno inquieto dei movimenti per i danzatori Rosario Guerra e Louis Steinmetz;Whiteout è un soffio di leggerezza estiva e la gioia spensie-rata dei danzatori del Ballett Saarbrücken si percepisce in ogni fibra.

8 - 9 Luglio
Marie Chouinard
« M »
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
A più di trent’anni da Les trous du ciel, primo lavoro corale e pietra miliare di una straordinaria carriera, Marie Chouinard torna a un’esplorazione coreografica che parte dal respiro e dalla voce. Nel suo nuovo lavoro « M » Chouinard, che dal 2017 al 2020 è stata direttrice della Biennale Danza di Venezia, parte dai micromovimenti – da un impulso che agita i polmoni e le ossa – per mettere in moto il risveglio delle emozioni e la meccanica delirante dell’essere “uomini e donne viventi”. Senza mai smet-tere di ascoltare il battito vitale del corpo, Chouinard porta sul palcoscenico un’ode alla vita, con una colonna sonora la cui ma-teria prima è il respiro dei dodici danzatori.





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