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La permanenza estemporanea di un'arte senza tempo

Critica Spettacoli
Luogo
CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
Firenze (FI)
Quando
10/05/2024
Compagnia
Group-O: Katie Duck, Alessamdro Certini, Virgilio Sieni, Charlotte Zerbey
Genere
Moderno/Contemporaneo
Gabriella Gori



 

Tyranny of the present è uno spettacolo "memoriale" che collega passato e presente di una pratica  coreutica che riunisce Katie Duck, Alessandro Certini, Virgilio Sieni e Charlotte Zerbey. Il quartetto che Katie Duck, figura di riferimento dell'improvvisazione, fondò nel 1979 e battezzò Group-O.

Presentato a CANGO, Cantieri Goldonetta Firenze, come ultimo appuntamento della "Democrazia del Corpo" - la rassegna riprenderà in autunno - Tyranny of the present è una performance estemporanea che nasce da «affinità elettive» e cinetiche dei quattro protagonisti che si ritrovano dopo quaranta anni e si riscoprono ancora piacevolmente 'giovani' e sodali.  

 

Adepti di Katie Duck e del suo modo di comporre all'istante attraverso il movimento, il tocco, la prossemica sinestetica, i protagonisti di questa reunion partecipano ad una sorta di happening che coinvolge loro e il pubblico a cominciar da quando Katie si sofferma sulle scarpe rosse di una bambina, seduta in prima fila, o attraversa le gradinate rivolgendosi agli spettatori in uno 'sbocco' metateatrale e 'metacoreutico'.     

Ma l'improvvisazione ha un suo perché e l'evento ha una sua ragione di essere sviluppandosi  piano piano tra gesti, figurazioni, grovigli, soli, duetti, terzetti e quartetti in un continuum accompagnato dal paesaggio sonoro ideato da Katir Duck, dalle frasi di Alessandro Certini, che irride a se stesso con contagiosa ironia, dalla delicata e quasi fanciullesca presenza di Charlotte Zerbey, che canta filastrocche americane, e dalla carismatica presenza di Virgilio Sieni.

Insieme danno vita - come dice la Duck - a una «composizione attraverso l'improvvisazione» che sottolinea la tirannia del presente in quanto «ogni libertà si azzera nell'atto di realizzarsi, unica ed esatta, è già irripetibile e inaccessibile traiettoria della realtà che si ricompone e si dissolve nell'essere stato».

Eppure a CANGO tra nostalgia e malinconia si percepisce la permanenza di ciò che è estemporaneo in virtù del linguaggio del corpo e del sentire amicale di ciascuno degli appartenenti al redivivo Group-O e che si rivela nel modo in cui interagiscono individualmente e collettivamente con questa 'partitura' d'ispirazione 'duckiana'.      


Ben quattro decenni sono passati dal quel fatidico 1979 e i quattro sono ancora attivi e reattivi: l'instancabile Katie è presente un po' dappertutto con progetti e workshop, la coppia Alessandro e Charlotte continua indefessa la sua sperimentazione contemporanea con la mitica Company Blu, Virgilio imperterrito lascia il segno con progettualità di ampio respiro e di valenza sociale.

Alla fine della performance si è tenuto un incontro con il pubblico e i protagonisti, guidato e coordinato da Rossella Mazzaglia, docente dell'Università di Bologna.  

 

 

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