Si capisce subito che questo dialogo non può che svolgersi nel corpo e sul corpo: quello inanimato della marionetta e quello in perenne movimento del danzatore, quello dell’uomo e quello del suo simulacro. Perché Nudità è, come suggerisce il suo titolo, un umanissimo incontro incentrato sull’ascolto delle naturali articolazioni delle braccia, delle mani, delle gambe e dei busti per realizzare una relazione fisica ed emotiva, attraverso il riprendere, l’uno dall’altro, gesti e posture.
Ma chi guida lo spettacolo? Il cuntista e puparo della tradizione siciliana oppure il danzatore e coreografo?Nell’avvinghiarsi, stringersi abbandonarsi di questi corpi, nel loro depositarsi sulle braccia o sulle spalle, nel loro toccarsi appena, avviene la metamorfosi. E nel finale tutto è pronto ad apparire trasfigurato: il corpo, la voce, il suono; l’essere umano.