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Masters of Dance

Spettacoli
Luogo
Teatro Astra
Via Rosolino Pilo, 6
Torino (TO)
Quando
16/04/2019
Orario
Ore 21.00
Compagnia
Tulsa Ballet
Genere
Moderno/Contemporaneo

Masters of Dance –

Il Tulsa Ballet, diretto dal 1995 dal coreografo italiano Marcello Angelini, è considerato tra le dieci migliori compagnie di danza degli Stati Uniti. Nel suo nuovo tour europeo fa tappa in data unica martedì 16 aprile 2019 alle 21 a Torino al Teatro Astra. Lo spettacolo del Tulsa Ballet è uno degli appuntamenti più attesi della rassegna Palcoscenico Danza, diretta da Paolo Mohovich e inserita nella Stagione TPE, in una serata che celebra il meglio della coreografia del passato e del presente.

Il programma è formato da un trittico che si apre con Shibuya Blues della pluripremiata coreografa Anabel Lopez Ochoa; prosegue con la spumeggiante coreografia broadwayana di Who Cares? scritta da George Balanchine sulle più celebri canzoni di George Gershwin, e si conclude con un prezioso omaggio a Kurt Jooss e al suo allucinato capolavoro del 1932 La Table Verte, raramente rappresentato e nel repertorio di pochissime compagnie. Fra ognuna delle tre parti dello spettacolo è previsto un intervallo di 15’.

Shibuya Blues - il nuovo lavoro della colombiana Anabel Lopez Ochoa, probabilmente la coreografa donna oggi più richiesta al mondo e definita da Dance Magazine la migliore coreografa del nostro tempo - riporta esperienze emotive attraverso un linguaggio astratto ma intenzionalmente connesso allo stile coreografico, in cui, occasionalmente, fa riferimento al virtuosismo tecnico. Il suo movimento è contemporaneo ma con elementi virtuosistici classicicome i grand jeté. Nel suo lavoro non vengono definiti copioni o personaggi ma ogni danzatore narra una storia e ottiene questo risultato mettendo enfasi nello sguardo, che diventa un punto di connessione sia tra i danzatori sul palco che nel pubblico in sala. Il movimento è strutturato come un «caos costruito» che rende le sue creazioni estremamente dettagliate rimanendo comunque perfettamente strutturate.

Nel 1937 George Gershwin chiese a George Balanchine di recarsi a Hollywood per lavorare con lui in Follies di Samuel Goldwyn. Tragicamente, Gershwin viene colpito dal tumore al cervello che lo porterà rapidamente alla tomba prima di completare la musica per i balletti inseriti nel film. Memore di questo mancato incontro, trentatré anni dopo, nel 1970, Balanchine coreografò per il suo New York City Ballet Who Cares?, una selezione delle più belle e popolari canzoni scritte fra gli anni Venti e Trenta da Gershwin, affidandone l’orchestrazione a Hershy Kay (1919-1981), forse il più prestigioso arrangiatore di musical del Novecento. In Who cares? lo straordinario modo di comporre dei fratelli George (compositore) e Ira Gershwin (paroliere) e il loro stile raffinato hanno dato corpo a musiche e parole che non sono state minimamente intaccate dal facile sentimentalismo. Unire un’intensa attitudine artistica a un linguaggio popolare frizzante è qualcosa che pochi artisti riescono a fare. Ed è così che George Balanchine ha usato le canzoni come melodie per una classica, indeformabile, tradizionale danza, nel cui fraseggio, dinamismo e emozione si specchiano parallelamente. La versione di Tulsa Ballet di Who cares?è stata messa a punto apposta per questa tournée europea e non ha ancora debuttato in America.

La Table Verte (Der Grüne Tischdel coreografo tedesco Kurt Jooss è un classico alle origini dell’avanguardia coreografica del Novecento. Rappresentato per la prima volta al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi il 3 luglio 1932, è una «danse macabre en 8 tableaux et 16 danseurs» dove i potenti della terra si affrontano in inutili discorsi mentre la Morte – un orribile scheletro verde – si prepara nuovamente a riscuotere il suo bottino. Opera premonitrice dell’avvento del nazismo, La Table verte è il primo balletto su un tema politico portato sulle scene, un commentario espressionista alla stupidità della guerra e agli orrori che essa causa. La figura della Morte qui è trionfante, ritratta come uno scheletro che si muove con forza e in modo meccanico come un robot, reclamando incessantemente le proprie vittime. La struttura circolare del balletto riflette il senso di frustrazione dei discorsi dei diplomatici, indifferenti alle devastazioni della Guerra e impegnati in ipocriti negoziati. Le musiche per due pianoforti – qui eseguite dal vivo in versione originale da Andrew Lahti e Joseph McNamara - sono del compositore tedesco Fritz Cohen (1904-1967), autore delle partiture di dieci fra le principali opere di Jooss fra cui anche Suite (1929), The Prodigal Son (1933), The Mirror (1935) e A Spring Tale (1939). L’anno successivo, con la presa di potere dei nazisti e le prime pressioni contro gli artisti ebrei della compagnia, Jooss e Cohen decidono di lasciare la Germania e si trasferiscono in Gran Bretagna.

 
 

 

 




Biglietti

Posto
Prezzo
Intero
€ 22.00
Ridotto
€ 15.00
Under 26
€ 10.00