La performance si articola come un gioco di passaggi tra dimensioni umane e virtuali, in un’innovativa esperienza dalle molteplici possibilità percettive che approfondisce un nuovo ambito di ricerca sulla relazione tra danza, tecnologia e interattività.
Un lavoro in cui i corpi dei danzatori si smaterializzano e si moltiplicano, replicati in immagini riprese e elaborate da UR10 Universal Robots. Partendo dalla constatazione che il silicio è un elemento chimico che accomuna il corpo umano e i circuiti dispositivi tecnologici, HU-robot intende creare un ambiente immersivo in cui sperimentare possibili forme coreografiche. Hu_robot, inoltre, è un lavoro che segna un’importante tappa della ricerca sperimentale che Claudio Prati e Ariella Vidach – grazie alla collaborazione con la direzione e il corpo di ballo del Balletto di Roma – conducono intorno alle forme di coesistenza fra l’uomo e le tecnologie.
Una vera e propria novità riguardo l’utilizzo della tecnologia in contesti scenici e performativi e una riflessione sui rapporti tra l’umano e il robotico che, complice una elaborata suggestione musicale, riesce a “proiettare” letteralmente lo spettatore sui fondali della scena, coinvolgendolo in un confronto serrato con l’alterità.