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Tutto quello che c'è da sapere sull'Art Bonus

Fisco
Quando
20/06/2015
Genere
Fisco
 L’art. 1, D.L. 31 maggio 2014, n. 83, ha previsto un credito d’imposta a favore dei soggetti che effettuano erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura.  L’agevolazione è riconosciuta alle persone fisiche e giuridiche e anche nel caso in cui le erogazioni liberali siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

Inoltre, grazie al nuovo portale www.artbonus.gov.it sarà più facile usufruire dell’agevolazione individuando gli interventi da sostenere, i beneficiari fiscali e gli adempimenti necessari. Il credito d’imposta è determinato in misura percentuale sulle erogazioni liberali effettuate. Il comma 1, art. 1, D.L. n, 83/2014 prevede che lo stesso è pari al 65% delle erogazioni effettuate nel 2014 e 2015 e al 50%  delle erogazioni effettuate nel 2016. Tale misura agevolativa, di natura temporanea, è riconosciuta per le erogazioni liberali esclusivamente effettuate in denaro(pagamento tramite banca, ufficio postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari).
Sono, pertanto, escluse le erogazioni in natura. Le erogazioni in oggetto devono essere destinate ad interventi di manutenzione,  protezione e restauro di beni culturali pubblici; al sostegno degli istituti e dei luoghi analoghi della cultura di appartenenza pubblica (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali ex art. 101, D.Lgs. n. 42/2004); solo dal 2015, al sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, alla realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti/istituzioni pubbliche che senza fini di lucro, svolgono attività nel settore dello spettacolo.
Le erogazioni liberali possono essere rivolte esclusivamente in favore del patrimonio pubblico, risultando quindi escluse dal credito d’imposta quelle effettuate in favore di un bene culturale se è di proprietà privata, “compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti”. In questi casi restano eventualmente applicabili l’art. 15, comma 1, lettere h) e i), TUIR, per le persone fisiche e l’art. 100, comma 2, lettere f) e g), TUIR, per le persone giuridiche.
La misura agevolativa Art Bonus non vale nemmeno per l’acquisto di beni culturali, mentre è invece ritenuta valida se le erogazioni liberali in denaro, effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici sono destinate a soggetti concessionari o affidatari
degli stessi.
Nell’intenzione di voler effettuare un’erogazione liberale per il patrimonio culturale pubblico, un soggetto può scegliere cosa finanziare per beneficiare dell’Art bonus o entrando negli specifici siti web che molti Enti pubblici territoriali pubblicizzano, oppure attraverso il sito 
www.artbonus.gov.it, dove sono resi disponibili i beni e gli enti già oggetto di erogazioni liberali a cui aggiungere la propria liberalità.
Nel portale è possibile consultare, infatti, l’elenco degli interventi ammessi all’agevolazione, aggiornati mediante l’indicazione del costo totale e di quanto recepito, nonché trasmettere gli ultimi interventi, notificare i dati delle erogazioni effettuate. Ciò permette di chiudere la documentazione da conservare (copia del documento che attesta l’erogazione in denaro al singolo beneficiario). Coloro che invece ricevono l’erogazione devono registrarsi all’interno del nuovo sito, sia per trasmettere con periodicità mensile l’ammontare delle erogazioni ricevute, sia per informare della situazione delle stesse.
Nel Modello Unico 2015, alla Sezione VII che si compone unicamente del rigo CR14 a sua volta composto da un’unica colonna, va indicato l’ammontare delle erogazioni liberali effettuate.