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Primavera di corpi, luoghi e danza

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24/03/2022
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È stato presentato il 23 marzo in conferenza stampa il triennio artistico della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, un triennio che si configura come una primavera per declinare i nuovi orizzonti artistici e sociali tra palcoscenico e spazi urbani, tra virtuosismo e fragilità, tra ricerca e innovazione tecnologica per un centro che aspira a diventare Centro Coreografico Nazionale.

Una primavera all’insegna di progetti costruiti in Europa, una primavera piena di luoghi da abitare, partendo da un’interazione continua e consapevole con tematiche sociali.

Tra i prossimi appuntamenti di questa primavera Yeled e Shoot me rispettivamente firmate dai due giovani coreografi Eyal Dadon e Diego Tortelli, presentate in prima mondiale al Teatro Municipale Romolo Valli il 27 aprile 2022.

Il 26 aprile in Fonderia a Reggio Emilia e il 28 aprile al Teatro Carcano di Milano Feeling Good il virtuosismo della fragilità duetto abile/disabile uno dei temi al centro degli interessi della Fondazione.

Uno spazio importante ha la creazione fuori dai palcoscenici. In primo luogo le MicroDanze che dopo il debutto ad Atene e Bruxelles, arriverà ai Chiostri San Pietro a Reggio Emilia il 15, 16 e 17 luglio, passando da Castel Sant’Angelo a Roma l’1, 2 e 3 luglio e dai musei di Parigi in ottobre, in occasione della notte bianca di quella città. Sempre in questo ambito rientra la performance site specific StanzeRooms, di Diego Tortelli, partito dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia il 25-26-27 marzo (su commissione di Brescia Musei), con sei danzatori e una musicista, selezionati ad hoc. 

Il 2023 sarà l’anno delle tournèe internazionali. In febbraio debutta a Parigi una serata con Angelin Preljocaj e Rachid Ourandame, due artisti di primo piano per uno spettacolo, ed è questa la peculiarità, che andrà in scena con un cast di settantenni. Intorno a questa creazione c’è un progetto internazionale (sviluppato insieme alla Fondazione Ravasi-Garzanti di Milano, all’ASL di Reggio Emilia, all’Università di Modena e Reggio e ad altri partner) dedicato all’ageing e al welfare culturale, uno dei temi oggi più complicati da affrontare.

A settembre, ancora una creazione, per la quale l’interprete principale sarà disabile.

Il 2024 è semplicemente incentrato sul condurre per la prima volta nel repertorio di una compagnia italiana quella che è la coreografa più ricercata di questi anni: Crystal Pite con due creazioni. Naturalmente con la compagnia stabile Aterballetto, che con la guida di Sveva Berti continua a crescere in qualità, e trova sempre più respiro in tournée europee importanti.

Continua poi la sperimentazione nella dimensione digitale. Nel 2022 prosegue il rapporto di collaborazione con la RAI: sarà realizzato un docufilm, stavolta in bilico tra arte visiva e danza. E sono in programma due nuove creazioni in realtà virtuale (sempre in partenariato con RE:Lab), una alla Biblioteca Classense di Ravenna l’8 e 9 luglio Never odd or even Virtual Dance for Real People e una a Reggio Emilia in novembre. Nei pochi minuti ai quali uno spettatore assiste con il visore, troviamo una sintesi di nuovi processi coreografici, ricerca tecnologica e audience development. Questa è solo una parte delle tante attività in programma in questi tre anni: ci sono altre collaborazioni transdisciplinari, progetti di innovazione tecnologica e sociale, e altre creazioni in cantiere. Un impegno profondo per permettere un nuovo, importante salto di qualità per Aterballetto, e per il sistema della danza nel suo complesso.
Luana Luciani