Manifesto per una ripartenza etica, sostenibile, equa

Una “ripartenza” fatta di riforme, di diritti, di tutele, ma soprattutto di una nuova consapevolezza e coscienza di settore che la renda equa per uno dei comparti più colpiti dalla pandemia.

Ripartenza che non può essere solo una questione di capienze e di protocolli, che certamente influiranno sul volume di introiti che si potranno generare, ma anche di “Equità” che deve essere soprattutto interna al settore, tra imprenditori e artisti, service e maestranze, fornitori di servizi e lavoratori.

Un vero “Patto tra Gentiluomini” tra tutti gli operatori del settore, parti sociali e Istituzioni. Un patto in grado di traghettarci, ognuno per le proprie possibilità, ad una nuova stagione di eventi, concerti, spettacoli, fiere e congressi, avendo a cuore le fasce più deboli del nostro settore, quelli con retribuzioni più basse, e cercando di mantenere per loro un potere d’acquisto dignitoso e sostenibile.

A conferma di quella consapevolezza di settore che si è creata in questo terribile periodo, non sono accettabili operazioni di “dumping” a discapito dei segmenti più fragili della Filiera. Tutti coloro che sono stati dietro ad un baule in questi mesi, a vario titolo, devono ora dimostrare nei fatti di comprendere l’importanza di questo passaggio storico, assumendosi reciprocamente la responsabilità per una sostenibile, equa e dignitosa ripartenza, per tutti.

Un Patto tra persone che si considerano parte ed espressione di un unico interesse comune a cui chiediamo di aderire. Un unico settore per un unico futuro. Un futuro da costruire insieme, eticamente, culturalmente.

NESSUNO SI SALVA DA SOLO.