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La danza folle di Luigi Bilancio

Mostre
Quando
08/07/2019
Genere
Mostre
Nel novero delle mostre fotografiche di rilievo culturale entra in punta di piedi Outre la Danse di Luigi Bilancio, artista napoletano autore di un progetto pluriennale atipico nell'ambito coreutico. 
A differenza di tanta produzione fotografica italiana e internazionale, Luigi Bilancio si insinua di traverso nell'universo della danza, con un profilo discreto nelle forme ma assolutamente provocatorio e stimolante nei contenuti. 
Intanto i luoghi scelti si discostano oltremodo dalle consuete location, così come non si mettono in bella mostra i fisici, spesso ritoccati, e i colori bensì un corpo femminile in un contesto storico ma vivo, monumentale ma fragile come un manicomio. 
Bilancio ha prodotto un'operazione pluriennale su un progetto circoscritto alle mura dell'ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli, abbandonato da anni al proprio destino, proprio come il fotografo vede abbandonata la danza. 
La denuncia sta proprio nella pochissima aderenza tra il sacrificio del mondo della danza e la promozione e valorizzazione della stessa. Una denuncia in bianco e nero atipica, in un contesto inusuale ma di grande impatto per rimettere le cose al proprio posto, provando a scuotere le coscienze della danza intorno alla danza stessa. 
Spesso il fotografo ha l'opportunità di mostrarci un nuovo punto di vista, al pari del coreografo e di ogni artista nel momento creativo di un'opera. Qui Luigi Bilancio ha sfruttato l'onda emozionale di Outre la Danse per ripristinare il giusto contributo mediatico intorno alla danza, per ridare fiato alle trombe della valorizzazione di tanta arte associata al sacrificio. Ed evitare l'abbandono come capitato alle tante anime vaganti dell'ex Ospedale Psichiatrico, vittime esse stesse di un abbandono in un posto abbandonato. Rischio capitale anche per Tersicore e i suoi adepti, spesso lasciati soli a reinventare un mondo che altrimenti resterebbe abbandonato. La danzatrice Rosaria Iovine entra nella complessa parte con sentita partecipazione, svestendo gli abiti leggiadri della ballerina appannaggio della nudità di un'anima abbandonata tra mura evidentemente abbandonate. Ammassi di libri, bilance e strumenti in disuso, mura sporche, infissi divelti e calcinacci dappertutto sono la scenografia naturale di un inferno in terra rintracciato abilmente da Luigi Bilancio, impegnato per anni a cercare temi, contenuti, luoghi e simboli capaci di esprimersi con un paio di dozzine di scatti. La maestria del fotografo ci consente di dare una spallata all'abbandono e orientarci al di là di quei lunghi e desolanti corridoi tipici di un manicomio. La pazzia regina del Leonardo Bianchi diviene in breve la pazzia della condizione della danza stessa, in un percorso interiore che lo stesso fotografo ha voluto mettere per iscritto. “Il progetto di Outre la Danse nato dal desiderio personale di raccontare  il dietro le quinte della danza, evidenziarne il sacrificio, la passione, il dolore, la solitudine e a volte anche la pazzia, quel termine pazzia spesso usato per definire il danzatore. Ho voluto spingere oltre ogni limite il concetto di sacrificio, fino a farlo sfociare in una sorta di abbandono totale per la danza con la danza nella danza.....abbandonarsi ed essere abbandonati dalla società, dai media, dalla mentalità consumistica, insomma da tutte quelle persone che oggi ritengono superfluo sacrificarsi per una passione. 
Ho voluto portare una danzatrice in un manicomio abbandonato, perché è quel luogo, un luogo di abbandono e abbandonato, un luogo dove venivano lasciate morire dalla società persone malate, persone definite pazze o semplicemente diverse. Oggi quel luogo che per anni ha accolto quelle persone accoglie la danza. A questo proposito voglio ringraziare una volta per tutte mia moglie Gigia Esposito per la scelta coreografica delle fotografie, il costumista Leandro Fabbri, la dirigente del Polo Archivistico Sanitario dott.ssa Anna Sicolo e il direttore generale dell'ASL Napoli centro dott. Ernesto Esposito”. 
La risonanza dei temi e del concept ha riscosso in un solo anno un successo clamoroso con migliaia di visitatori, dalla mostra inaugurale al Leonardo Bianchi a quelle all'EXPO 2015, dall'esposizione a Teverola fino alla recente Giornata Mondiale della Danza 2016.         
Massimiliano Craus