Login   |   Registrati
Indietro

Fus 2021 - Nuovi criteri di assegnazione

Dal Ministero
Quando
29/01/2021
Genere
Dal Ministero

La riapertura dei teatri e più in generale una reale ripartenza del settore dello spettacolo dal vivo appare se non difficile e lontana quantomeno incerta. L’unica notizia sicura a riguardo è che il nuovo DPCM, datato 14 gennaio 2021, sospende gli spettacoli fino al 5 marzo.
Nonostante quindi un clima tutt’altro che sereno, il Mibact ha annunciato nei giorni scorsi un incremento di 50 milioni di euro da destinarsi al FUS il Fondo Unico per lo Spettacolo, illustrando inoltre i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse 2021 tese, tra l’altro, ad ampliare il numero complessivo dei beneficiari.
Ecco quindi che per il prossimo anno saranno ammessi a contributo nuovi generi e settori mai raggiunti sino ad ora: dalle bande e i cori ai jazz club, dalla musica contemporanea a quella d’autore.

Prima di vedere nel dettaglio quali sono le principali novità previste per le prossime erogazioni del FUS è il caso di accennare ai finanziamenti dello scorso anno, quello cioè che a causa della pandemia ha visto chiudere da febbraio tutti i luoghi della cultura salvo riaprire per periodo estivo e fino  ad ottobre; agli organismi finanziati a valere sul FUS per il triennio 2018-2020, diversi dalle fondazioni lirico-sinfoniche, è stato erogato un anticipo del contributo fino all'80% dell'importo riconosciuto per l'anno 2019. La restante quota del contributo, comunque non inferiore a quello attribuito nell'anno 2019, sarà erogata entro il 28 febbraio 2021.

Per quanto concerne il 2021 la principale novità è che verrà preso in considerazione come annualità a se stante il che significa che i soggetti già finanziati nello scorso trimestre verranno automaticamente rifinanziati senza ulteriori valutazioni, come se fosse una “quarta annualità” del trimestre passato (per questo è definito “anno ponte”) e a differenza di quanto accadeva sino ad ora, non sarà aperto a tutti gli articoli ma solo a compagnie di produzione, promozione, festival e rassegne, bande e cori (quest’ultima una delle nuove categorie inserite quest’anno). TRIC nazionali e centri di produzione passeranno direttamente al 2022.

Gli organismi finanziati nel precedente trimestre sostanzialmente vedranno la sovvenzione garantita con l’erogazione di una anticipazione del 65% dell’importo riconosciuto nel 2019.  La restante quota del contributo sarà erogata nell’anno 2022 sulla base delle attività effettivamente svolte negli anni 2020 e 2021. L’altra importante novità, infatti, è che per raggiungere i minimi di attività richiesti dal Ministero, il numero di giornate e di versamenti obbligatori per ogni articolo, sarà consentito di sommare quelle effettuate nel 2020 a quelle del 2021 (sempre che quelle svolte nel 2021 non siano sufficienti). Questo anche se non sarà richiesto un consuntivo formale come negli scorsi anni.

Altra novità per i soggetti già ammessi a contributo triennale riguarda i minimi di tolleranza tra preventivi e consuntivi che se in passato erano molto stretti per quest’anno potranno arrivare al 40% da calcolare non sui minimi ma sull’attività indicata nelle domande.

Per i Teatri nazionali, i Teatri di rilevante culturale, i Centri di produzione teatrale, i Teatri di Tradizione, le Istituzioni concertistico-orchestrali, e i Centri di produzione della danza, che sono enti di ospitalità ma anche di produzione, lo Stato prevede un incremento della sovvenzione pari al 5% a condizione che abbiano prodotto o coprodotto almeno 2 spettacoli trasmessi in streaming. Un’attività quindi non valida ai fini del conteggio dei minimi ma grazie alla quale si può avere un incremento del finanziamento.

Per tutti gli altri soggetti già ammessi al contributo triennale questo stesso incremento del 5% può essere ottenuto esclusivamente non usufruendo dello scostamento del 40% tra preventivo e consuntivo.

Cambia anche il ruolo delle Commissioni Consuntive. Dato che quest’anno non c’è una valutazione di contenuti, non c’è l’algoritmo non c’è la valutazione competitiva dei cluster, e dato che già si è a conoscenza dell’importo della sovvenzione il loro ruolo sarà marginale e non decisionale.

Diverso il discorso per le prime istanze. Visto che con il Decreto Ristori e la creazione di Fondi Extra Fus sono stati censiti un numero considerevole di soggetti sono stati aperti dei canali per farli entrare di diritto nell’ambito del finanziamento ministeriale. La qualità artistica di questi soggetti sarà valutata dalle Commissioni che avranno facoltà di ammetterli a contributo nei rispettivi articoli di appartenenza mentre la sovvenzione sarà assegnata per divisione algebrica. Quindi, semplicemente, la cifra totale del contributo del singolo comparto sarà divisa matematicamente tra tutti gli aventi diritti; questi, di conseguenza, avranno la stessa identica sovvenzione, senza valutazioni che permettano di aumentarla o diminuirla.

Altra novità, più che giusta dato il particolare momento storico, l’ammissione a bilancio delle spese sostenute per la tutela sanitaria del personale e del pubblico.

Ma, come dicevamo inizialmente, nessuno sa quando riapriranno i teatri e gli altri luoghi deputati allo spettacolo dal vivo e comunque ciò non avverrà nelle diverse regioni nello stesso momento. Impossibile sapere in anticipo quanti spettacoli si potranno realizzare in questo nuovo anno.

Quello a cui fa riferimento il Decreto è lo scenario disegnato dal Ministero lo scorso dicembre che auspicava una riapertura per il mese di gennaio 2021, passibile di ulteriori interventi e modifiche in base all’andamento della situazione sanitaria e quindi di un eventuale conseguente slittamento della riapertura.

Al momento in cui scriviamo il nuovo bando non è ancora stato pubblicato ma dovrebbe uscire entro 30 giorni dalla firma della corte dei conti quindi presumibilmente intorno al 10 febbraio. Da quel momento i soggetti interessati avranno ulteriori 30 giorni per la compilazione e l’invio delle domande termine che, già si vocifera, dovrebbe essere ulteriormente procrastinato fino a circa la fine di marzo.

Nonostante l’impegno del Ministero, il solerte lavoro e la flessibilità della Direzione Generale dello Spettacolo dal vivo l’unica vera certezza è che non ci sono certezze.

Luana Luciani