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Buon 25 Aprile, buona ricerca della libertà! - il pensiero di Luca Bruni da LA MAIL N.11

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Quando
25/04/2020
Genere
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 da  LA MAIL N.11

 " Buon 25 Aprile, buona ricerca della libertà!"

 Il pensiero di Luca Bruni


 "La Mail" è il nome della nuova e breve rubrica pensata da Monica Ratti Massimo Zannola dove 50 coreografi verranno raggiunti da una email in cui si chiede di esprimere un pensiero, una riflessione dettata dai sentimenti (rabbia, dolore, gioia, felicità, paura e....)

Ogni coreografo dovrà esprimere un pensiero sentito, quanto più spontaneo possibile.
Saranno protagonisti coreografi italiani a rappresentanza di diverse generazioni, generi (teatrale, televisivo) e i coreografi italiani all’estero.
  
 
  
L'undicesima email è stata inviata da Monica Ratti a Luca Bruni


Mi trovo a scrivere alcuni miei pensieri su questo particolare periodo storico nel giorno in cui si festeggia il 25 Aprile, l’anniversario della Liberazione. Ad Umbertide però, dove vivo, celebriamo anche un altro triste avvenimento: il bombardamento del centro storico che, nello stesso giorno del 1944, uccise 74 persone innocenti. L’Italia era attraversata dalla risalita del fronte bellico, e certi rischi erano noti… solo che le bombe furono sganciate dagli alleati americani, non dagli invasori. Così è da quando sono piccolo che la profonda necessità di riflettere sul significato di libertà mi è stata inculcata nella testa, perché la libertà di vivere a quei miei compaesani fu negata da degli amici, non da dei nemici in fuga verso nord.
Come allora, penso ancora che si è liberi solo quando si è in grado di poter gestire la propria vita, la propria crescita intellettiva, la possibilità di emanciparsi. Sicuro di questi sacrosanti principi, nella vita ho fatto delle scelte piuttosto che altre in virtù delle quali ora mi trovo spesso a riflettere su quello che sono diventato: un artista libero di pensare.
Ero nato per fare il dottore, il ricercatore: e di questi tempi avrei probabilmente avuto momenti di maggior gloria vedendo pienamente realizzato uno scopo di vita al servizio della gente che soffre. 
Potevo fare carriera politica: parlavo molto e con grande dialettica, e questo era un gran dono per fare strada… Ma poi ho deciso di fare il ballerino, perchè pensavo che le persone avevano bisogno anche di altri tipi di aiuto: per l’animo, per lo spirito, per cose a cui solo l’arte può portare giovamento. 
E devo dire che in vita mia, grazie all’arte ( della danza ) mi sono sempre sentito estremamente libero: un privilegio prezioso che va protetto sempre e con tutti i mezzi possibili. 
Viaggiando molto per il mondo ho potuto verificare con i miei occhi che questa libertà è spesso negata: penso alle frontiere che noi europei così facilmente varchiamo sfoggiando il passaporto ( una trentina di pagine di cui spesso non apprezziamo l’enorme valore! )… e penso spesso a coloro che queste pagine della speranza le hanno perse in fondo al mare. 
In questi giorni di mancata libertà, è con la testa che viaggio, lei non ha bisogno di documenti per spostarsi: il corpo resta immobile mentre la mente viaggia vicino e lontano, un esercizio che mi è stato molto d’aiuto ogni volta che ho creato una coreografia! 
Oggi però abbiamo modo da riflettere sul significato di libertà, che il più delle volte significa voler tornare ad essere quello che eravamo prima. Se il “prima” fosse sbagliato, questo non potrei dirlo con esattezza: dico che il presente non coincide con il mio concetto di libertà e che il futuro dovremo riconquistarlo con fatica e dure battaglie. Penso che viviamo in un mondo dove è facile dissimulare la libertà dietro falsi concetti, dietro faziose ideologie, vittime di meccanismi più grandi di noi che hanno il potere di mutare il falso in vero, la schiavitù in presunta libertà: e questo non mi piace. D'altronde la danza contemporanea è sinonimo di libertà, di sacrosanta autonomia fisica e mentale, di ricerca intellettiva capace di andare al di là dell’orizzonte più prossimo, con la certezza che poi ce ne sarà un altro sempre diverso da scoprire: nessuno potrà fermare questa nostra indole, propria a tutti coloro che, come me, non sanno frenare la mente.
Di certo torneremo presto a ballare, perché laddove si ferma la forza della mente subentra quella del corpo: in un modo o nell’altro, abbiamo bisogno di ballare, e questa certezza ci spinge ad essere pazienti, ma allo stesso tempo consapevoli che nessuno ha il diritto di impedirci di pretendere che questa è la nostra vita, dipinta dei colori che più preferiamo, rallegrata dalle musiche che più adoriamo, e soprattutto ballata, fino in fondo, ciascuno a modo nostro.
Buon 25 Aprile, buona ricerca della libertà!

Luca 


Grazie a Luca Bruni per il suo pensiero e per chi non conoscesse ancora la sua brillante carriera può cliccare sul link che segue 

http://www.danzasi.it/notizie/luca-bruni-000326.php
Massimo Zannola