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Antonio Gades, la dignità, l’eleganza e l’integrità della danza Spagnola

Accadde oggi
Quando
14/11/2018
Genere
Accadde oggi
 Il 14 novembre del 1936 nasceva a Elda (Spagna) Antonio Esteve Ródenas, in arte Antonio Gades. Ballerino, coreografo e regista, considerato uno dei principali interpreti del flamenco del xx secolo. Un artista carismatico, estroso e imprevedibile fondamentalmente onesto che ha lavorato sfruttando al massimo il proprio talento influenzando fortemente la danza spagnola a cominciare dall’ eliminazione di certe forme di turismo coreografico artificioso e di cattivo gusto, e avvicinando più pubblico con la sua notorietà. Gades ha poi saputo infondere a meraviglia elementi di carattere al balletto classico lavorando a fianco di danzatori di fama mondiale. Una cultura fatta direttamente dalla vita, un’infanzia e una giovinezza tormentata da avvenimenti politici in cui suoi connazionali venivano esiliati e giustiziati. Nato da una famiglia operaia e antifranchista: proprio dalla persecuzione politica e dalla povertà che lo circondava nacque quell'impegno sociale destinato a diventare il filo conduttore della sua vita. Comunista dichiarato, è stato militante e membro del Comitato Centrale del Partito Comunista dei Popoli di Spagna, Gades è riuscito a scavalcare con la sua arte ogni barriera politica, convocato da Ministero della Cultura a fondare e dirigere nel ’78 il Ballet Nacional de España. Muore a 67 anni a Madrid dopo una lunga battaglia contro il cancro. Alcune settimane prima di morire è stato insignito dell'Ordine di José Martí, una delle maggiori onorificenze di Cuba, dal leader cubano Fidel Castro. Le sue ceneri sono state deposte dal 2004 nel Mausoleo del Segundo Frente Oriental Frank País, cimitero monumentale dei combattenti rivoluzionari, situato sulle montagne della Regione Orientale Cubana. I suoi lavori più noti sono spettacoli di danza tratti dalla Carmen di Prosper Mérimée, dalle Nozze di sangue di Federico García Lorca e un adattamento dal brano musicale El Amor Brujo di Manuel de Falla. La notorietà di queste opere è stata ottenuta principalmente grazie agli adattamenti cinematografici realizzati dal regista Carlos Saura, in collaborazione con la danzatrice Cristina Hoyos che hanno avvicinato Gades alla notorietà del grande pubblico In un intervista di Maurizio Modugno Antonio Gades racconta di essere diventato “ballerino per fame”… Suo padre malato, reduce di guerra civile, lui figlio unico, si era trovato tutti i lavori possibili per aiutarlo. Per caso seppe dell’Accademia della maestra Palitos allora già molto anziana. L’insegnamento della Palitos durò poco, solo tre mesi, perché un giorno arrivò lì la regina del flamenco Pilar Lopez, lo vide e lo invitò a lavorare per la sua compagnia. Tutta la sua formazione etica ed estetica di ballerino avvenne con Pilar Lopéz. Fu Proprio la Lopez, a dargli il nome di Gades, da Cadice, la città già lodata da Marziale per la leggiadria delle danzatrici destinate alla Roma dei Cesari. La Lopez non aveva metodi didattici tradizionali, con lei si imparava direttamente con le coreografie, sul palcoscenico, curava il modo di entrare in scena, lo sguardo, l’atteggiamento, il legamento dei passi e i vestiti, tutto questo in modo professionale, con lei i ballerini imparavano danzando. Gades iniziò nel corpo di ballo passando subito ai ruoli più importanti. La compagnia di Pilar Lopez aveva un repertorio molto vasto che andava dal flamenco all’ Amore Stregone, dal Concerto di Aranjuez al Cappello a tre Punte al Capriccio Spagnolo e le coreografie erano create da Pilar, da sua sorella, la Argentinita, e dagli stessi danzatori. Nel 1961 Gades decide di abbandonare la compagnia, il fascino di Pilar lo avvolgeva quasi a catturarlo e voleva in un certo senso liberarsene per dimostrare a se stesso di sapercela fare anche da solo. Il suo desiderio era di non apparire unicamente un ballerino folkloristico, il repertorio tradizionale pur essendo molto vasto era comunque una danza già conosciuta e lui invece voleva essere ricordato per aver creato qualcosa di nuovo. Decise quindi che era necessario ampliare il suo bagaglio tecnico studiando la tecnica della danza classica necessaria per acquisire uno stile e per conoscere le tematiche dei balletti ma soprattutto secondo lui, per riuscire a dominare il suo corpo più di quanto riusciva già.
[caption id="attachment_8565" align="alignleft" width="400"] Antonio Gades[/caption]

In Italia un periodo dai momenti indimenticabili:

Gli si presentò l’occasione con l’invito di Anton Dolin a collaborare con lui all’ Opera di Roma, per la coreografia del Bolero di Ravel. Con lui rimase a studiare per parecchio tempo instaurando anche un piacevole rapporto di amicizia. L’ anno dopo Gades fu invitato al Festival di Spoleto, un’esperienza per lui molto creativa e importantissima in quanto venne a contatto con i grandi della danza. Con Carla Fracci, Beppe Menegatti, Milorad Miskovich, André Prokovskij, Giancarlo Vantaggio e Anna Razzi, forma il Balletto del Festival dei Due mondi mettendo in scena Per una infanta defunta e il Teatrino di Cristobal e la straordinaria Carmen diretta da Thomas Schippers, per la regia di Menotti e la straordinaria partecipazione della giovane Shirley Verrett. Per Carmen, Gades crea le coreografie e danza nella scena della taverna.

Nello stesso anno Luciana Novaro lo invitò al Teatro alla Scala di Milano come primo ballerino, coreografo e maestro di ballo per il montaggio della coreografia Amore stregone. In realtà Gades non doveva creare tutta la coreografia ma solamente insegnare alcuni elementi tecnici e stilistici prettamente spagnoli al corpo di ballo. Atteggiamenti delle braccia e del corpo di tradizione e carattere si dovevano fondere con la tecnica classica. Il balletto ebbe un enorme successo e andò in scena anche alla Lyric Opera di Chicago. Alla Scala danzò anche Capriccio Spagnolo insieme a all’ étoile Elettra Morini.

Nel 1963 Gades tornò in Spagna per fondare una compagnia tutta sua che durerà fino al 1975. L’esperienza, forse la più importante di tutta la sua vita, iniziò con una ragazza, due uomini, un chitarrista e un cantante. Si esibivano ottenendo un notevole successo, in un night di Barcellona frequentato da intellettuali e artisti come Matisse e Mirò. Fu proprio quest’ ultimo che fece il suo nome per la Fiera Mondiale del ’64 di New York. Per quell’ occasione Gades ingaggiò altri danzatori e il nuovo gruppo rimase tale per molto tempo esibendosi in teatri molto più grandi con un repertorio di molto flamenco, l’Amore Stregone, Danze di Turina e di Albeniz e un Don Juan in chiave moderna e antifranchista che fu rovinato dalla censura spagnola. Nel 1975 Gades decise inaspettatamente di sciogliere la sua compagnia e ritirarsi in un paesino della costa occidentale della Spagna. Racconta che in quel periodo era in Italia a Bologna per degli spettacoli quando un pomeriggio seppe che in Spagna avevano condannato a morte e fucilato cinque giovani ragazzi innocenti spagnoli. La notizia fu per lui un tale shock psicologico che lo tenne fuori dalle scene per ben tre anni.

Il ritorno sulle scene con Alicia Alonso durante la sua fuga Cuba

Fu Alicia Alonso a convincerlo a tornare alla danza, bisogna lottare contro le ingiustizie e difendere i propri ideali ognuno con i propri mezzi e lui aveva un grande mezzo a disposizione: la sua arte. Gades fu invitato a Cuba dove stette per diverso tempo insegnando al Ballet Nacional creando per loro Nozze di Sangue. Danzò anche insieme alla divina Alonso in un bellissimo pas de deux: Ad libitum. Interpretò anche Hilarium in Giselle insieme al celebre Jorge Esquivel. Fu allora che fu richiamato dal Ministro della Cultura spagnola per fondare una compagnia nazionale: il Ballet Nacional de España. Una proposto non entusiasmante per lui, ma poi, quando seppe che avrebbe lavorato esente da restrizioni e freni burocratici accettò. Si mise al lavoro cercando di creare qualcosa di innovativo mai fatto prima che avrebbe visto la cultura ballettistica spagnola fondersi con quella della danza classica coinvolgendo oltre ai danzatori già suoi altri tutti nuovi provenienti da tutta la Spagna. Con ballerini a dir poco formidabili mise su un repertorio di opere già esistenti e altre tutte nuove ma un’operazione politica fa che Gades venga mandato via dal Ministero. Per solidarietà altri quaranta danzatori insieme a lui lasciarono la compagnia. Dopo varie vicissitudini Gades rimise su la sua piccola Compagnia Antonio Gades.

 

 

Fabiola Pasqualitto