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Th!nk P!nk Milano

Accoglie. Manifesta. Performa

Festival/Eventi
Luogo
Fabbrica del Vapore
via Giulio Cesare Procaccini 4
Milano (MI)
Orario
Dalle 11.00 alle 23.30
Quando
Dal 14/11/2019 al 17/11/2019
Compagnia
Fattoria Vittadini - Spazio Fattoria
Genere
Arti Performative

Th!nk P!nk Milano – Accoglie. Manifesta. Performa

Th!nk P!nk nasce dal desiderio di celebrare l'importanza del femminile nel contemporaneo e promuovere una sensibilizzazione e tutela della biodiversità, intesa come varietà di organismi e identità. Attraverso pratiche di riappropriazione performativa, visiva, teorica e sensoriale si va alla scoperta del femminile insito in ogni linguaggio e forma di espressione, un femminile che esula dalla dicotomia di genere ma che è inteso come principio ed energia presente in tutti noi e in tutto ciò che accoglie, crea e produce abbondanza, di intenti e pensiero.

Il Festival è articolato tra performance, mostre e approfondimenti.
Per la parte performativa ampio spazio alla produzione italiana di danza con I Figli di Marla che mettono in scena Julie (14 novembre), un ‘rituale di evaporazione’ partendo dal testo Miss Julie (1888) di August Strindberg. La stessa sera Manimotò, una delle più interessanti realtà del teatro di figura italiano propone invece Tomato Soap che affronta il tema della violenza di genere con un linguaggio visuale lieve e ironico, raccontando di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno morte.
Il giorno successivo, 15 novembre, in scena due progetti firmati Fattoria Vittadini: Diagonals and otherl love stories è un duo firmato da MariaGiulia Serantoni con la drammaturga e performer australiana Kate McDowell sul tema dell’instabilità: la linea diagonale diviene sia elemento spaziale ed estetico sia metafora di una condizione esistenziale instabile, "non-dritta” e in procinto di cadere.
Maura Di Vietri propone invece la video-installazione performativa Clouds in cui atmosfere di grande impatto e bellezza visiva divengono metafora del costante cambiamento.
Sabato 16 novembre è la volta dei due progetti internazionali: il duo Robert&Ricardo (MEX/NL) e Iris Erez (IL). I primi in Prelude of love indagano l’intimità e la tenerezza maschili, lontani da preconcetti e moralismi, Iris Erez porta invece in Local/Not easy il suo vissuto di donna israeliana, artista e madre per riflettere su come l’ambiente che ci circonda influenzi il nostro modo di essere e comportarci.
Domenica 17 in programma Grip di Riccardo Olivier e Alex McCabe, personalità opposte che si interrogano su cosa significa per un essere umano ‘tenere la strada’ (il grip mutuato dal linguaggio automobilistico), aderire alla propria vita.
Fattoria Indaco in scena con il primo studio del duo Melt è invece un progetto sul tema della diversità come fonte di ricchezza e ispirazione rivolto a giovani semiprofessionisti con un’attenzione particolare a migranti, richiedenti asilo e italiani sensibili al multiculturalismo e finalizzato alla creazione di una Compagnia di danza e arti performative attenta ai temi dell’inclusione.

Particolare attenzione è dedicata alla nuova generazione di artisti della danza attraverso la vetrina Under35 realizzata grazie al sostegno di SIAE nell’ambito del progetto “Per Chi Crea”.
Sette i progetti selezionati proposti nell’arco di tutto il festival. Giovedì 14 Carlo Massari/C&C Company con Beast without beauty, un irriverente e cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività e sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali; lo stesso giorno Camilla Monga propone il duo Dire in cui musica e danza invitano il pubblico a seguire una partitura che nasce dalla trasposizione ritmica di parole pensate e mimate, ma non vocalizzate.
Venerdì 15 è la volta di Do animals go to heaven? di Olimpia Fortuni che traendo spunto dalle opere di Jonas Burgert e da un’esperienza all'interno di un mattatoio, ci invita a osservare per prendere consapevolezza e rinnovare un possibile equilibrio tra la natura e noi stessi; tutt’altra ispirazione per Elegia del collettivo Cult of Magic, sostenuto da Fattoria Vittadini tramite il progetto di residenza TheWorkRoom: in questo caso il componimento classico improntato a motivi di sfogo sentimentale in cui il racconto di una vicenda personale assume valenza universale diviene ‘pretesto’ per un vero e proprio “dizionario illustrato della relazione” tra dramma, commedia, coreografia, installazione e musica live.
Sabato 17 TRIEB_L’indagine di Chiara Ameglio / Fattoria Vittadini propone il tema della violenza perpetrata da un personaggio femminile; atmosfera più leggera in Yellow limbo di Alessandra Gaeta/Factor Hill, uno spazio in cui ‘gustare’ il movimento attraverso l’elemento visivo dominante dettato dal giallo.
E’ invece un’installazione video in cui il pubblico può entrare e uscire liberamente gisher1 di Giorgia Ohanesian Nardin e F. De Isabella, ultimo dei progetti della selezione Under35; in programma tutti i giorni, gisher1 (notte in Armeno) fa parte della ricerca di Giorgia sulle intersezioni tra la sua queerness e l’appartenenza alla diaspora armena.

Alla programmazione dal vivo si affiancano i contributi di artisti afferenti alle arti visive che offriranno uno sguardo multiforme sul femminile attraverso l'esposizione delle loro opere in forma installativa e interattiva con il pubblico. Mara Di Giammatteo, con Libri esplosi propone un’installazione di libri salvati o recuperati dal macero, ritrascritti con pittura, cancellazioni e cuciture, svelando attraverso l'intervento grafico dell'artista, nuovi racconti, o più letture di una stessa storia.
Gioia Maini con la mostra dall’emblematico titolo Vodka & Tena Lady espone una raccolta di tracce, foto, immagini che nascono dal racconto della lunga convivenza con l’anziana nonna di cui si prende cura per diversi anni; una na danza magica nata dall’alcolismo creativo di Gioia e della “incontinente” verve dell’anziana parente in una parodia della tradizionale concezione di ‘cura’.
Con il progetto sociale visivo Stories of our Times Nancy Fina, fotografa americana che da anni risiede a Milano, si impone di affrontare – in un rimando visivo tra fotografia e dati statistici - quello che ancora oggi si traduce in una non-accettazione di concetti quali uguaglianza, tolleranza, pari opportunità, siano essi razziali, sessuali o religiosi.
Attraverso un linguaggio Pop, dalle cromie sature e spinte tipiche di una certa comunicazione pubblicitaria, capace di imbrigliare sull’immagine l’occhio dell’osservatore, la fotografa scatta e racconta delle storie universali che appartengono a tutte le latitudini.

Molto ampia la sezione dedicata agli incontri, ai workshop e agli eventi collaterali come la masterclass con la coreografa israeliana Iris Erez e il laboratorio tra danza, tessitura e drammaturgia Weaving words/Tessere parole.





Contatti

Infoline: +39 324 0209264

Sito web: https://www.fattoriavittadini.it/think-pink

Biglietti

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