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Short Theatre 2020 - XV edizione

Festival/Eventi
Luogo
Roma (RM)
Quando
Dal 04/09/2020 al 13/09/2020
Genere
Multidisciplinare

Short Theatre 2020 - XV edizione –

Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts, approda alla XV edizione che si svolgerà dal 4 al 13 settembre a Roma.

Da venerdì 4 a domenica 6 settembre la programmazione allo spazio WeGil entra subito nelle questioni vive che animano questa edizione. I corpi e gli immaginari di culture “altre” sono i due elementi cardine delle installazioni video Jungle Soul  e Opacity#2 di Salvo Lombardo, coreografo basato a Roma con la sua compagnia Chiasma, e quelle di Monira Al Qadiri, che arriva invece con tre suoi lavori - Diver, Travel Prayer e Behind the Sun - che attraverso il linguaggio plastico del video interpretano e raccontano le culture del Golfo Persico, tra tradizione, complessità e stereotipi. Il collettivo Zapruder, sperimentatori del linguaggio cinematografico, a cavallo tra arte visiva e performance, presenta Anubi is not a dog, una straniante set-performance in cui seguiremo la realizzazione di un lavoro filmico, i cui protagonisti saranno un gruppo di cani e i loro proprietari impegnati in un dog show. Al centro della performance site specific 0. / Short Theatre di Radouan Mriziga c’è la relazione tra corpo umano e spazio, in cui il coreografo marocchino continua a esplorare il legame tra danza e architettura, e la combinazione di corpo, mente e spirito. Gérald Kurdian presenta invece Hot Bodies – Choir, esito finale di un laboratorio sviluppato nei giorni precedenti al Teatro India con un gruppo eterogeneo di persone, sulla composizione di un repertorio canoro queer. Si inscrive sul fronte dell’interazione tra visivo e performativo, Once More della compagnia di teatro-danza Kinkaleri con il fotografo Jacopo Benassi. 

Dal 7 al 13 settembre il festival si sposta alla Pelanda del Mattatoio di Roma. Si parte con il progetto europeo Fabulamundi Playwriting Europe, giunto alla sua ultima edizione, che quest’anno si intreccia con il cantiere artistico Panorama Roma: un’interazione speciale che fa incontrare cinque compagnie romane – Alessandra Di Lernia, Lacasadargilla, Frosini/Timpano, Manuela Cherubini & Luisa Merloni, Veronica Cruciani – con cinque testi selezionati dal progetto europeo, dando la possibilità al pubblico di scoprire direttamente il processo di creazione attraverso delle sessioni giornaliere di prove aperte. 

Tratta il tema del colonialismo e del privilegio bianco, matrici del razzismo sistemico che anche in Italia viviamo, Giorgia Ohanesian Nardin, intrecciando autobiografia, riflessione teorica e ricerca artistica in | gisher. Sempre nel campo del racconto personale, tra autobiografia e creazione artistica, si colloca First Love di Marco D’Agostin: sulle orme del suo mito d’infanzia, la sciatrice Stefania Belmondo, il danzatore e coreografo esplora la matrice motoria della propria pratica e rilegge la più celebre gara della campionessa piemontese, la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002. 

Jacopo Jenna propone Alcune Coreografie, creato in collaborazione con l’artista visivo Roberto Fassone, in cui il corpo e la danza di Ramona Caia si misura dal vivo con un repertorio immenso di gesti, movimenti, coreografie esemplari della storia della danza – accademica, popolare, d’avanguardia –in un montaggio cinematografico di immagini che prosegue fino a perdere il legame stesso con la figura umana, trasformandosi in puro movimento lasciato all’interpretazione del pubblico. Allo stesso modo, anche David Marques nel suo Danca Sem Vergonha esplora gli immaginari motori e culturali legati alla danza ma da una posizione più intima, nello specifico quella della propria stanza, in cui “senza vergogna” si abbandona alla danza e all’espressione di sé confondendo il piano del tempo e dello spazio, del pubblico e del privato. David Marques è uno degli artisti che fanno parte della co-abitazione che quest’anno Short Theatre realizza con Materiais Diversos, festival portoghese che cura parte del programma di Short nell’ambito dell’attività del Displacement of Festival prevista dal progetto europeo More Than This: un modo per interrogare la nozione di “ospitalità”, che nasconde spesso dinamiche di dominio e di potere, riducendo l’altro a un’immagine cristallizzata. Oltre a Marques, Materiais Diversos presenta a Short Theatre 2020 la danzatrice Catarina Miranda, con Dream is the dreamer, un solo che esplora la dimensione dell’umano e del post-umano, del reale e dell’immaginario attraverso la manipolazione di materiali, come la plastica; Volmir Cordeiro, con il suo Street dove, in compagnia di un percussionista in scena, attraverso il corpo e il movimento fa proprio lo spazio pubblico, esplorandone le diverse anime e incorporando le soggettività che lo percorrono; e Tiago Cadete che in Fiume ci accompagna in un immaginario tour guidato che attraversa le storie del fiume Tevere e del Tago, il più lungo fiume della penisola iberica, tra glorie e tragedie, misteri e intrighi.

Il festival si chiude al Teatro Argentina dove il 12 e il 13 settembre andrà in scena La Plaza del collettivo El Conde de Torrefiel, realizzato in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale. 

 






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