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Le Rose di Valentino Opera Musical regia di Massimo Zannola

> versione italiana Gianni Neri

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro Secci
Terni
Quando
non specificata
Compagnia
Vocal Master
Genere
Musical
Luisanna Tuti



  Le rose di Valentino 

Opera Musical


Quando di uno spettacolo si dice che è “
bello”, naturalmente si intende bella regia, bella recitazione, belle coreografie, belle musiche, belle luci, belle soluzioni scenografiche.

Ebbene, le Rose di Valentino  Opera Musical è tutto questo.

Quando con la mia amica Monica Ratti ci siamo avviate verso Terni, sotto una pioggia battente, non avevamo dubbi sulla  nostra scelta. Pensavamo  infatti di trovarci difronte ad uno spettacolo che valeva la pena di vedere, anche a costo di qualche piccolo sacrificio.

Mai decisione è stata più convincente.

Lo spettacolo è stato “bello”.

Fin dalla sosta nella reception, aspettando di entrare, la mia curiosità è stata stimolata dalle dichiarazioni di due anziane signore che, parlando, tra loro, confessavano di essere venute per amore dei nipoti. L’una diceva all’altra che era la nonna dell’imperatore e suo nipote l’aveva spinta a venire perché il musical valeva veramente la pena sacrificare qualche ora di sonno; l’altra dichiarava che  suo nipote era una ballerino di  “hop” (danza non ben definita, ma sicuramente interessante da vedere per capire).

Le prime immagini hanno subito rivelato uno studio particolare per le luci (Stefano Gorreri), che definivano bene le figure degli attori, rivelandone persino le espressioni del volto.

Personaggi ben appropriati: dal generale (Lalo Cibelli), all’imperatore (Jos Sforza), dalla imperatrice (Rosalia Misseri), alle pie donne adoranti, ma, soprattutto, San Valentino (Francesco Antimiani). Barba lunga, figura slanciata ed elegante, ha  sedotto il pubblico fin dalla prima apparizione.

Gianni Neri, autore di musiche e testi, ha sicuramente fatto uno studio approfondito per raccontare con dovizia di particolari, la storia di questo santo, così caro ai giovani di tutto il mondo. Le musiche accompagnano lo spettatore attraverso un viaggio di fede e di redenzione, che porta l’imperatrice al pentimento ed alla disperazione di non aver creduto alle parole di devozione ad un Dio così diverso dai suoi Dei romani. Il miracolo che “regala” la vista alla giovane Julia (Diandra Danieli) sarà la causa che spinge l’imperatore, colpevole di un martirio immeritato, ad una soluzione finale. Una storia misteriosa e avvincente tra fantasia e realtà, punteggiata di coreografie ben studiate e ben eseguite dal gruppo della bravissima Eleonora Bordi, con l’ausilio della giovane Flaviana Zanchi.

Il lavoro dei  tecnici audio, luci, scenografie e costumi, meriterebbe di essere evidenziato per l’accuratezza con cui tutto è stato realizzato.

Ovviamente una menzione particolare deve essere attribuita all’ottimo regista, Massimo Zannola, che  gli attori hanno definito un “ottimo tiranno”. Non ha conosciuto orari, festività e riposi, portando in scena un’opera veramente “bella”.

Bravi tutti!!


( ph: roberto Bertolle )




                                  

                        



                  



                   

             

                                               



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