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DANCING PARTNERS: LA FORZA DELLA COLLETTIVITA'

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro Eliseo
Via Nazionale
Roma (RM)
Quando
28/05/2017
Compagnia
Spellbound Contemporary Ballet/Adi Salant/Thomas Noone Dance/Norrdans
Genere
Moderno/Contemporaneo
Chiara Fabiani



DANCING PARTNERS: LA FORZA DELLA COLLETTIVITA’

di Chiara Fabiani *


Quattro compagnie di straordinario livello hanno presentato il 28 maggio “Dancing Partners”, spettacolo conclusivo del progetto “InMovimento”, a cura di Valentina Marini (prodotto da European Dance Alliance), dedicato alla danza internazionale, che ha visto il Teatro Eliseo colorarsi dal 22 al 28 Maggio di una combinazione di generi, nazionalità e linguaggi diversi. Progetto di rete e possibilità di condivisione è “Dancing Partners”: un team creato nel 2013, con l’obiettivo di collegare artisti e territori, creare luoghi di scambio e di promozione della danza contemporanea a livello europeo.


  Special Guest di Dancing Partners, Adi Salant, co-direttrice Batsheva Dance Company, in “And so it is”




Si propone in simbiosi con lo spirito di apertura dell’intero evento la messa in scena di quattro poetiche della danza contemporanea: Spellbound Contemporary Ballet, Adi Salant, Thomas Noone Dance e Norrdans; Italia, Israele, Spagna e Svezia si riconoscono in un pensiero artistico comune e lo spettacolo si volge come ultima espressione di un progetto di interazione e identificazione che continua a funzionare, quello tra la passione per la danza, l’arte e il movimento da un lato e la formazione della perfezione del settore dall’altro.


 Spellbound Contemporary Ballet in “Mysterious Engine” di Mauro Astolfi




Firmata da Mauro Astolfi, apre la scena “Mysterious Engine”, idea coreografica che reclama la prigione segreta dell’uomo, tra istinti primordiali e conoscenze primitive. La ricerca della libertà è il motore danzante della messinscena: i movimenti scomposti dei quattro danzatori vengono riordinati e nulla è puramente lasciato al caso, perché per essere libero ogni cosa deve essere ricercata, conosciuta e scelta. Il concetto di libertà è ripreso anche in “Small Crime”, opera dello stesso Astolfi. I brillanti Maria Cossu e Giovanni La Rocca rappresentano l’emblema del piccolo crimine che si compie ogni qualvolta si cerca con la forza di attirare l’attenzione di una persona, di avvicinarla per interesse. Una coreografia mai scontata per una corsa ostinata contro il tempo e l’orgoglio.


 Spellbound Contemporary Ballet, Maria Cossu e Giovanni La Rocca in “Small Crime” di Mauro Astolfi




Nel mezzo, Special Guest della serata Adi Salant, co/Direttrice della Batheva Dance Company (Israele), ci delizia con un "a solo" a sua firma dal titolo “And so it is”. Seducente e fisica nella sua ricerca sulle infinite possibilità del movimento e sullo sviluppo della propria sensibilità, è vincente e acclamato il suo ritorno in scena dopo anni.


 Thomas Noone Dance Company in “Breathless”




Le luci spagnole sul palco segnano che è la volta di Thomas Noone con “Breathless”, un’indagine sulla capacità di influenzare il mondo delle relazioni umane, dimostrazione in aumento dell’altezza emotiva e della potenza concettuale della physical dance.

Pezzo forte e convincente della serata è la compagnia svedese Norrdans, che presenta in prima assoluta italiana “AB3”, un intreccio di caos e precisione, regolarità e delirio. Con una scenografia ricca che sfida l’immaginazione di ogni bambino, Martin Forsberg incentra la composizione sul numero 3 e sulla difficoltà di essere 4. Al centro un oggetto nero e grande è protagonista nella scena come una minaccia, una lotta, un segreto e, audace e sarcastica, oscura e ironica, l’irregolarità e la stranezza di questa creazione trova assoluta efficacia nel riscontro del pubblico.
Fragorosi applausi alla fine dello spettacolo da una platea senz’altro appagata e riconoscente della bravura, abilità e originalità compositiva di tutti i ballerini e coreografi.

E’ stato bello vedere palesata la parola collettività in un mondo di individualismo, la forza di una comunità nella sua capacità di superare barriere e steccati, pregiudizi e rivalità, nella sua forza positiva e propositiva, quella che consente di aprirsi e collaborare alla costruzione di un qualcosa di sempre più unito, solidale, bello e organizzato, facendo diventare così il ruolo dell’arte, nella definizione di necessarie e più incisive sinergie tra singoli e collettività, il collante tra la collaborazione degli artisti e l’interazione con il territorio.


 Norrdans in “AB3” di Martin Forsberg





* Recensione nell'ambito del progetto di collaborazione tra Dance&Culture e gli allievi dell' UDA Urban Dance Academy di Ilenja Rossi. I ragazzi che prendono parte al progetto sono seguiti e accreditati dalla redazione per assistere a spettacoli di danza in tutte le sue espressioni, dal classico al contemporaneo, dall'hip hop al nouveau cirque e per offrirne ai nostri lettori la loro visione critica.

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